Tutti i fondi pensione del mercato italiano
in una pratica guida

Fondi pensione aperti

Piani pensionistici individuali (PIP)

Fondi pensione chiusi

Che differenza c'è fra i fondi pensione aperti, PIP e fondi pensione chiusi?

La differenza tra i fondi pensione aperti, PIP, e fondi pensione chiusi è data da chi istituisce il fondo pensione e da chi può aderire.

I fondi pensione chiusi sono gli unici a prevedere delle “restrizioni” di adesione: possono iscriversi solo avoratori dipendenti di determinati settori o aziende, in base a contratti collettivi, accordi aziendali o di categoria. Sono istituiti, quindi, dalla contrattazione collettiva.

I fondi pensione aperti possono essere gestiti da Società di gestione del Risparmio (SGR), banche, o compagnie assicurative, mentre i piani individuali pensionistici solamente da compagnie assicurative. Sia ai fondi pensione aperti che ai PIP può iscriversi chiunque, a prescindere dalla categoria lavorativa di appartenenza.

Il TFR lo posso versare in qualsiasi fondo pensione?

Sì, il proprio TFR (maturando) può essere versato in qualsiasi fondo pensione, con la sola eccezione dei dipendenti pubblici, che possono conferirlo solamente nel fondo pensione chiuso del settore lavorativo di appartenenza.

Quando posso richiedere quanto accumulato nel fondo pensione?

Si può riscuotere quanto accumulato nel fondo pensione:

– al raggiungimento dei requisiti per il pensionamento nel regime pubblico di appartenenza + 5 anni di partecipazione alla previdenza integrativa

– sotto forma di anticipazioni, in qualsiasi momento per spese sanitarie (fino al 75%) e, dopo 8 anni per acquisto/ristrutturazione della prima casa (fino al 75%) o per qualsiasi esigenza (fino al 30%)

– riscattando parte o l’intera posizione per perdita del lavoro o invalidità permanente

– fino a 5 o 10 anni prima del pensionamento sotto forma di R.I.T.A. (rendita integrativa temporanea anticipata).

I limiti per richiedere quanto accumulato prima della pensione valgono per tutti i fondi pensione?

Sì, le regole per accedere a quanto accumulato nel fondo pensione (pensionamento, anticipazioni, riscatti e R.I.T.A.) sono comuni a tutti i fondi pensione.

Posso cambiare fondo pensione?

Sì, è possibile cambiare il fondo pensione richiedendo il trasferimento di quanto accumulato direttamente nel nuovo fondo, dopo una permanenza minima di 2 anni nel fondo pensione di provenienza che si intende trasferire.

Il beneficio fiscale delle deducibilità vale per tutti i fondi pensione?

Sì, il beneficio fiscale della deducibilità su quanto versato nel fondo pensione, fino a 5.164,57€, è comune a tutte le tipologie di fondo pensione.

Quando l’adesione al fondo pensione è su base collettiva, il risparmio fiscale viene calcolato in automatico dal proprio datore di lavoro (sostituto d’imposta) nel corso dell’anno. Nel caso di adesione in forma individuale a fondi pensione aperti e/o PIP, il rimborso si ottiene in sede di dichiarazione dei redditi.

Sono vincolato a versare nel fondo pensione?

No, nessun fondo pensione prevede un vincolo di versamento: si è liberi di scegliere importo e frequenza dei versamenti, potendo anche sospenderli nel tempo.

L’unico vincolo sussiste per il TFR maturando:

– una volta dichiarato di voler versare il TFR  nel fondo pensione, la scelta non è revocabile (presso la medesima azienda)

– il datore di lavoro, a fronte della richiesta del dipendente,  è obbligato a versare il TFR (maturando) nel fondo pensione.

Quanto costa un fondo pensione?

I fondi pensione possono prevedere dei costi di adesione (una tantum – eventuali), dei costi direttamente a carico dell’aderente (spese amministrative annue o prelievi percentuali su ciascun versamento – eventuali)  e dei costi indirettamente a carico (costi di gestione – sempre presenti); quest’ultimi variano a seconda del comparto di investimento (in genere leggermente superiori nelle linee azionarie e/o garantite).

Sono riportati della “Scheda dei Costi” della Nota Informativa di ciascun fondo pensione.

I fondi pensione prevedono un apposito indicatore, ISC (indicatore sintetito dei costi) che permette di confrontare l’nerosità di tutti i fondi pensione italiani (maggiore è la % di ISC, più il fondo pensione è costoso).

Quanto rende un fondo pensione?

I rendimenti dei fondi pensione variano soprattutto a seconda della linea di investimento: maggiore è la componente azionaria del portafoglio (comparti azionari), maggiori sono tendenzialmente i rendimenti.

Fondi pensione ultimi aggiornamenti

Rendimenti fondi pensione 1° semestre 2025

L’ultimo aggiornamento della COVIP (Commissione di Vigilanza dei fondi pensione) di giugno 2025 riporta i rendimenti dei fondi pensione nel primo semestre del 2025.

I fondi pensione chiusi hanno registrato un rendimento medio nel primo semestre 2025 pari a +1,8% nei comparti azionari, +1,4% nei comparti bilanciati, +1,6% nei comparti obbligazionari e +1,3% nei comparti garantiti.

I fondi pensione aperti hanno registrato un rendimento medio nel primo semestre 2025 pari a +3,1% nei comparti azionari, +1,7% nei comparti bilanciati, +1,3% nei comparti obbligazionari e +1,4% nei comparti garantiti.

I piani individuali pensionistici (PIP) hanno registrato un rendimento medio nel primo semestre 2025 pari a +0,3% nei comparti azionari, -1,0% nei comparti bilanciati, +0,1% nei comparti obbligazionari e +0,7% nei comparti garantiti (gestioni separate assicurative).

 

Rendimenti fondi pensione 2024

Nell’ultimo anno, al 31/12/2024, i rendimenti registrati dai fondi pensione sono stati positivi in tutte le linee di investimento.

I fondi pensione chiusi hanno registrato un rendimento medio 2024 pari a +10,4% nei comparti azionari, +6,4% nei comparti bilanciati, +5,7% nei comparti obbligazionari e +3,5% nei comparti garantiti.

I fondi pensione aperti hanno registrato un rendimento medio 2024 pari a +10,4% nei comparti azionari, +6,6% nei comparti bilanciati, +2,9% nei comparti obbligazionari e +3,1% nei comparti garantiti.

I piani individuali pensionistici (PIP) hanno registrato un rendimento medio 2024 pari a +12,9% nei comparti azionari, +7,00% nei comparti bilanciati, +2,00% nei comparti obbligazionari e +1,4% nei comparti garantiti (gestioni separate assicurative).

 

Rendimenti fondi pensione ultimi vent’anni

Nel lungo periodo, su durate di 10 e 20 anni, i fondi pensione hanno registrato i seguenti rendimenti, a fronte di una rivalutazione del TFR del 2,4%:

– fondi pensione chiusi rendimenti a 10 anni: 2,2%

– fondi pensione chiusi rendimenti a 20 anni: 3,0%

– fondi pensione aperti rendimenti a 10 anni: +2,40%

– fondi pensione aperti rendimenti a 20 anni: +2,9%

– piani individuali pensionistici rendimenti a 10 anni: 2,90%  (a 20 anni non disponibili)

 

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