Un aperitivo per la pensione

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Un aperitivo per la pensione. Ci hai mai pensato? Rinunciando ad un aperitivo puoi costruire già da ora il tuo futuro. Fantascienza? No. Si può ottenere molto con poco, anche nella previdenza. Il risparmio a lungo termine è associato quasi sempre a un progetto impegnativo, ad un sacrificio significativo e permanente nei consumi di un individuo. Ma forse abbiamo letto con troppa intensità la favola di Esopo de “La formica e la cicala”. In realtà i frutti del risparmio possono essere colti anche con piccoli sacrifici. A patto, naturalmente, di essere tenaci. Se, per gioco, decidessimo di destinare a un fondo pensione ciò che spendiamo ogni settimana per un aperitivo, che rendita otterremmo al momento di andare in pensione? Beh, non proprio trascurabile. Con i soldi risparmiati quell’ aperitivo si trasformerebbe, in vecchiaia, in una cena al ristorante. Facciamo due conti insieme.
Partiamo dal costo medio di un aperitivo. Un aperitivo, diciamo un happy hour, passato in allegria con degli amici può costare 20 euro in una serata, soprattutto se ci piacciono i cocktail. Se vi rinunciamo una volta a settimana, sono 80 euro mensili da poter destinare ad un fondo pensione. Claudia, 29 anni, lavoratrice dipendente, andrà in pensione a 69 anni. Claudia lavora da 4 anni alle dipendenze di un’azienda di telecomunicazioni e ha un reddito annuo netto di 15.600€; andrà presumibilmente in pensione a 69 anni, con 21.647€ euro netti di pensione pubblica, a fronte di un ultimo reddito netto di 27.323€ annui. Avendo 29 anni, ha a disposizione 40 anni per risparmiare ed investire gli 80 euro mensili di aperitivo in un fondo pensione (supponiamo in un comparto azionario, linea di gestione prevalentemente orientata verso titoli azionari, idonea ad una partecipazione di lungo periodo). 80 euro mensili fanno 960 euro annui, ma al lordo del risparmio fiscale! Un grande vantaggio dei fondi pensione è il regime fiscale agevolato che li caratterizza: in fase di contribuzione, infatti, è prevista la possibilità di dedurre, anno per anno, i contributi versati al fondo medesimo dal reddito dichiarato ai fini Irpef (entro un tetto annuale di 5.164,57 Euro). Tornando all’esempio di Claudia, a seguito della deduzione fiscale, le vengono restituiti 274 Euro annui e quindi è come se avesse versato annualmente 686 euro (57 Euro mensili) anziché 960 Euro.

Quali sono i risultati di questo piano di risparmio?

Gli 80 euro di aperitivo fruttano alla scadenza un gruzzolo di più di 63.000 Euro, avendo ipotizzato per un comparto azionario un rendimento annuo del 4% (come stabilito dalle direttive COVIP). La rendita pensionistica lorda ammonterebbe a 2.992 Euro annuiAlla fine, considerato tutto, otterremmo una rendita lorda annua di quasi 3.000 Euro che pure gode di una favorevole imposizione fiscale grazie alla lunga permanenza in un fondo pensione. Una somma sufficiente per una cena settimanale a lume di candela ripensando a come, nel tempo, è cresciuto quell’ aperitivo!

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