APE volontario: cos’è e come funziona?

Introdotto dalla legge di bilancio 2017 e operativo in via sperimentale fino al 31 dicembre 2019, lAPE volontario (così definito per distinguerlo dall’APE sociale) costituisce una via per andare in pensione anticipatamente a prescindere dalla cessazione dell’attività lavorativa.

Si tratta di un prestito pensionistico concesso dall’INPS a fronte di determinati requisiti ed erogato dagli istituti finanziari per il periodo di tempo che va dalla richiesta fino al momento in cui si ha diritto alla pensione di vecchiaia.

Il prestito viene erogato in 12 rate mensili come fosse una pensione. Viene restituito in vent’anni (240 rate) con delle trattenute mensili sulla pensione di base. È comunque prevista la possibilità di estinguere anticipatamente il prestito.

In un recente articolo del Sole24Ore vengono riportati i dati INPS sul numero di richieste di anticipo pensionistico pervenute all’ente in circa un mese. Dal 18 Aprile a metà maggio le richieste totali pervenute erano 4.221 con una rata media di APE di 925 euro e una durata media di anticipo pensionistico di 32 mesi.

Ma che cos’è e come funziona l’APE volontario?

In pensione con l’APE volontario: quali lavoratori possono richiederlo?

Il prestito può essere richiesto da lavoratori dipendenti che vogliono andare in pensione del settore privato  e pubblico, lavoratori autonomi e lavoratori iscritti alla gestione separata il cui ente previdenziale di riferimento è l’INPS. Sono esclusi solo i liberi professionisti iscritti alle relative Casse professionali.

APE volontario: quali sono i requisiti per accedere?

Al momento della richiesta all’INPS, per quanto riguarda il 2018, il lavoratore deve essere in possesso dei seguenti requisiti anagrafici, contributivi e reddituali:

 

Come funziona l’APE volontario?

L’interessato deve innanzitutto presentare, direttamente o tramite intermediario, la “domanda di certificazione” all’INPS, che verificherà il possesso dei requisiti richiesti e risponderà entro 60 giorni. In caso di esito affermativo, l’Ente certifica il diritto all’APE, comunicando l’importo minimo e massimo di prestito ottenibile.

A questo punto è possibile fare la domanda di APE all’istituto finanziario sempre tramite l’INPS. Con la stessa domanda di APE volontario il richiedente sottopone all’Ente, oltre alla domanda di finanziamento pensionistico (APE), anche domanda di:

  • pensione di vecchiaia per quando si raggiungerà l’età
  • assicurazione obbligatoria per il rischio di premorienza
  • accesso al fondo di garanzia dello Stato, istituito a garanzia della restituzione del debito nei casi previsti.

 

Erogazione e restituzione del prestito pensionistico

Il prestito pensionistico è erogato in 12 rate mensili ogni anno, fino alla maturazione dell’età anagrafica per la pensione di vecchiaia e per un periodo minimo di 6 mesi e massimo di 3 anni e 7 mesi.

L’APE richiede un’assicurazione obbligatoria contro il rischio di premorienza a tutela delle persone care del pensionato: in caso di prematura scomparsa, prima della restituzione dell’intero debito, l’assicurazione soddisfa l’ente finanziatore per il residuo e l’eventuale pensione di reversibilità viene erogata senza decurtazioni.

APE volontario: quanto costa?

I costi del prestito pensionistico sono dati dagli interessi e dall’assicurazione contro il rischio di premorienza. Il tasso di interesse applicato al prestito è fissato al momento della richiesta e non più modificato per tutta la sua durata.

I tassi di partenza sono i seguenti:

In fase di restituzione del prestito è riconosciuto un credito d’imposta annua nella misura massima del 50% di 1/20 degli interessi e dei premi assicurativi complessivamente pattuiti nei relativi contratti. Viene applicato direttamente dall’INPS che eroga la pensione detraendo la rata di ammortamento per la restituzione dell’APE al netto del credito di imposta. In questo modo il TAEG netto si riduce, ad esempio, al 3,33% per una durata del prestito di 36 mesi.

APE volontario: come fare la simulazione

Come richiesto dal decreto attuativo dell’APE volontario, l’INPS ha messo a disposizione un simulatore che stima in via indicativa l’ammontare minimo e massimo di APE ottenibili e l’ammontare della rata del rimborso, al lordo e al netto del credito d’imposta.

Quanto incide la restituzione dell’APE volontario su pensione e tenore di vita?

L’APE viene concesso entro determinati requisiti reddituali, in modo da non gravare eccessivamente sull’importo della pensione pubblica al momento della sua restituzione ed è fiscalmente incentivato dal credito d’imposta. Di fatto, però, riduce potenzialmente per vent’anni l’importo mensile della pensione pubblica.

Anche da questo punto di vista, in caso di pensionamento anticipato con l’APE volontario,  poter contare sulla pensione integrativa  appare fondamentale, a tutela del proprio tenore di vita una volta in pensione. Infatti, il prestito per l’erogazione dell’APE andrà a gravare sulla pensione di vecchiaia riducendone l’importo e aumentando il gap previdenziale.

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