Più valore al TFR grazie ai fondi pensione

Lo stato di salute dei fondi pensione italiani è nel complesso buono, a confermarlo è Mario Padula, presidente della Covip – autorità di vigilanza sulla previdenza integrativa – in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, pubblicata domenica, 9 giugno, nella sezione Economia.

A pochi giorni dalla presentazione della relazione annuale Covip prevista per mercoledì 12 giugno, Padula conferma la costante crescita del numero degli iscritti a questo importante strumento di risparmio. Nel 2018 il numero degli aderenti è arrivato a circa 8 milioni, coprendo una percentuale pari a circa il 30% della forza lavoro. Inoltre, secondo Padula, un’importante opportunità di crescita ulteriore è rappresentata dal recepimento della direttiva UE Iorp2 che ha previsto importanti novità in tema di governance e trasparenza, in grado di avvicinare le persone alla previdenza integrativa.

Ecco alcuni numeri sulle posizioni e sulle risorse gestite dai fondi pensione:

Fonte: Corriere della Sera

Rendimenti fondi pensione: l’importanza di valutarli nel lungo periodo

Nel corso dell’intervista viene sollevata l’importante questione dei rendimenti ottenuti nel corso del 2018 dai fondi pensione che, al contrario della normale rivalutazione del TFR (+1,9% nel 2018), sono stati tendenzialmente negativi: -2,5% per i fondi negoziali, -4,5% per i fondi pensione aperti e -6,5% per i PIP.

Dopo aver esposto tali dati il presidente Padula chiarisce che, essendo la previdenza integrativa uno strumento di risparmio di lungo periodo è proprio in questo che è corretto valutare le performance ottenute. Infatti, nel decennio 2009-2018 il rendimento medio ottenuto dai fondi pensione è stato sempre più che positivo oltre che maggiore rispetto alla rivalutazione del TFR lasciato in azienda:

E’ inoltre necessario valutare questo strumento nel suo complesso in quanto oltre ai rendimenti, la previdenza integrativa offre importanti vantaggi fiscali quali:
  • la tassazione agevolata della prestazione finale (aliquota che va da un massimo del 15% a un minimo del 9% per i fondi pensione contro un aliquota applicata al momento dell’erogazione del TFR che va da un minimo del 23% a un massimo del 43%)
  • la deducibilità dei contributi volontari versati al fondo pensione fino a ben 5.154 euro all’anno grazie alla quale è possibile avere un bel risparmio sulle tasse

Dimostrando la volontà di venire incontro alle esigenze degli odierni lavoratori le cui carriere sono caratterizzate da una certa discontinuità, Padula ha indicato che la Covip ha proposto di rendere utilizzabile la deducibilità dei versamenti anche in anni diversi rispetto a quelli dell’effettivo versamento. In questo modo, coloro che, avendo carriere discontinue e non avendo lavorato o versato in determinati periodi non hanno un reddito dal quale dedurre tali contributi non rischieranno di perdere il vantaggio fiscale.

Vista la positività di Padula non resta che attendere l’uscita della relazione Covip nella quale verranno rese note le caratteristiche degli aderenti, analizzati i rendimenti e la gestione dei fondi di previdenza integrativa.

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