Blockchain: cos’è e quale applicazione potrebbe avere nei sistemi previdenziali?

La blockchain, in italiano “catena di blocchi”, è una nuova e rivoluzionaria tecnologia che permette di archiviare i dati in grandi “registri” tecnologici in modo permanente, sicuro e trasparente. Si tratta di una tecnologia che consente di creare e gestire dei grandissimi database strutturati in diversi blocchi di informazioni. Questi rappresentano una vera e propria catena collegata nella rete, della quale ciascun componente/blocco contiene un archivio di dati crittografati. I blocchi sono a loro volta collegati dai cosiddetti “nodi” che rappresentano l’insieme dei server dei partecipanti alla blockchain i quali controllano e approvano tutte le transazioni della rete di informazioni creando una ampia condivisione di tutti i dati. La condivisione rende i dati archiviati nella blockchain immodificabili in quanto la stessa informazione risulta replicata in ogni nodo della rete. Una volta registrati i dati non possono più essere modificati senza la previa approvazione della maggioranza dei partecipanti di tutta la rete (50% + 1) e la conseguente modifica di tutti gli altri blocchi successivi a quello in cui sono presenti i dati che si vogliono modificare. Questo rende la tecnologia blockchain estremamente sicura e soprattutto trasparente.
La piattaforma tecnologica blockchain ha diversi ambiti di applicazione, uno dei principali è quello assicurativo e finanziario dove permette di alleggerire i costi delle operazioni e la loro trasparenza. Con la blockchain è possibile porre in essere transazioni sicure e decentralizzate che allo stesso tempo permettono anche di prevenire eventuali frodi.

Blockchain, quale applicazione potrebbe avere nell’ambito previdenziale?

Il portale Finanza on line indica che, la tecnologia blockchain, in quanto “registro intelligente” potrebbe portare vantaggi anche ai sistemi pensionistici collettivi a contribuzione definita, ad esempio alla pensione contributiva gestita dall’INPS. Infatti, la blockchain potrebbe rappresentare una nuova generazione di “libro contabile” in cui verrebbero registrate le transazioni fatte dall’ente. Questo ben risponderebbe alle esigenze di governance e amministrazione tipiche dei sistemi pensionistici. Negli ambiti in cui si ha una relazione tra più individui, grazie alla blockchain si potrebbe avere un protocollo di archiviazione sicuro e trasparente in grado di implementare i sistemi di risparmio collettivi con i dati relativi ai costi, ai diritti e alle decisioni, con conseguenti risultati di gestione migliori e più efficienti. Oltretutto, si potrebbe arrivare anche a meccanismi automatizzati per le varie transazioni e processi decisionali che genererebbero anche maggiore fiducia nei contribuenti vista la neutralità che si otterrebbe nella gestione delle pensioni.   L’utilizzo di questa tecnologia garantirebbe un’amministrazione certa e coerente delle risorse e soprattutto bassi costi di gestione, importantissimi quando si tratta il tema delle pensioni. Non resta che aspettare di vedere i futuri sviluppi e le possibili applicazioni che avrà questa tecnologia e i vantaggi che apporterà.  

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