In costante crescita il numero degli iscritti alla previdenza complementare

Sul sito della Covip sono stati pubblicati i dati sulla previdenza complementare in Italia, aggiornati a dicembre 2018. In attesa della pubblicazione della consueta relazione annuale redatta dalla Covip, vediamo quali sono le principali novità emerse nel 2018.

Le posizioni in essere a fine 2018

A fine 2018 le posizioni in essere per  le diverse forme di previdenza complementare hanno raggiunto 8,747 milioni, si tratta di ben 448.000 posizioni in più rispetto a inizio 2018, segnando dunque un +5,4%. In queste rientrano anche coloro che hanno deciso di aprire più posizioni contemporaneamente. Passando agli iscritti, questi, a fine 2018, hanno raggiunto quota 8 milioni. Nello specifico:
  • i Fondi Pensione Aperti hanno registrato una crescita di 88.000 unità (+6,4%), arrivando ad un totale di 1,462 milioni di posizioni
  • i PIP – piani individuali pensionistici hanno registrato un aumento di 171.000 unità (+5,5%) raggiungendo quota 3,276 milioni di iscritti
  • i Fondi Pensione Chiusi hanno registrato un aumento di 197.000 posizioni (+7%) arrivando a quota tre milioni
Fonte: COVIP

Le masse gestite, i dati a fine 2018

Anche le masse gestite risultano in crescita: +2,5% per i Fondi Pensione Aperti (per un patrimonio totale gestito pari a 19,6 miliardi), +11,5% per i PIP (per un totale di 30,8 miliardi) +2% per i Fondi Pensione Chiusi.
Fonte: COVIP

I rendimenti nel 2018

Dalla Covip arrivano anche i dati sull’andamento dei mercati finanziari nel corso dell’anno passato. Per quanto riguarda i risultati delle gestioni dei fondi pensione, il 2018 non è stato un anno positivo.
Fonte: COVIP
Tuttavia, prendendo il considerazione il rendimento medio annuo composto, valutato su un orizzonte temporale più ampio (ultimi dieci anni), i rendimenti sono risultati pari al 3,7% per i Fondi Pensione Chiusi, 4,1% per i Fondi Pensione Aperti, 4% per i PIP di ramo III e 2,7% per le gestioni separate di ramo I, dunque superiore rispetto all rivalutazione media annua composta del TFR che è stata pari al 2%.

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