Bonus 80 euro e Previdenza complementare

Il bonus 80 euro, introdotto nel 2014, è stato confermato dalla Legge di Bilancio 2018 che ne ha aumentato il numero dei beneficiari elevando il limite di reddito degli aventi diritto.

Chi sono quindi i beneficiari di questo bonus, come si applica e soprattutto in che modo la previdenza integrativa può aiutare ad ottenerlo?  

Bonus 80 euro, cos’è e a chi si applica

Il bonus 80 euro è un credito IRPEF che viene riconosciuto direttamente in busta paga dal datore di lavoro al lavoratore dipendente o assimilato. Per accedere a questo bonus non è necessario fare alcuna domanda ma spetta di diritto a chi rientra nella fascia di reddito prestabilita.

Chi è incluso nella prima fascia di reddito che va da 8.174 euro fino a 24.600 euro ha diritto al 100% del bonus e quindi a 80 euro al mese per un totale di 960 euro annui; per chi rientra nella seconda fascia di reddito che va da 24.600 euro a 26.600 euro annui, il bonus 80 euro diminuisce progressivamente fino ad azzerarsi secondo questo calcolo: (26.600 – reddito complessivo) / 2.000 x 960

Come fare per non ritrovarsi a dicembre a dover restituire quanto già incassato se le soglie preventivate vengono superate? La previdenza integrativa rappresenta una valida alleata. Infatti, aderendo ad un fondo pensione chiuso o ad un fondo pensione aperto in caso di adesione collettiva, non solo è possibile costruirsi una sicurezza economica in più per il futuro ma, grazie alla deducibilità dei contributi versati al fondo pensione, è possibile abbassare il reddito imponibile dichiarato ai fini IRPEF. Quindi nel caso in cui per voci retributive extra non si rientri nel bonus 80 euro un versamento ad un fondo pensione può permetterti di continuare a beneficiarne.

Aderire alla previdenza integrativa, un esempio dei vantaggi: il caso di Marco

Proviamo a fare l’esempio di Marco, un dipendente del settore privato che da contratto percepisce un reddito annuo di 24.500 euro. Avendo svolto molto lavoro straordinario per il 2017 dovrà dichiarare un reddito superiore a quello contrattualmente previsto, pari a 25.900 euro.

Visto il reddito di partenza, Marco ha percepito ogni mese il bonus 80 euro che ora, con il superamento della soglia, dovrebbe in parte restituire allo Stato. Infatti, con il reddito effettivo di 25.900 euro Marco non ha più diritto a ricevere 80 euro all’anno ma, rientrando nella soglia intermedia, ha il diritto di percepire solo 336 euro all’anno e cioè 28 euro al mese.

Marco però versa da qualche anno 120 euro al mese al fondo pensione per un totale di 1.440 euro all’anno.

Grazie alla deducibilità di questi versamenti al fondo pensione Marco abbasserà il suo reddito imponibile dichiarato ai fini IRPEF, facendolo rientrare nuovamente nella soglia del bonus 80 euro. Questo significa che i 960 euro annui ricevuti in busta paga, come da contratto preventivato, non li dovrà più restituire.

Non solo, sempre grazie alla deducibilità dei contributi versati alla previdenza integrativa Marco potrà pagare ogni anno meno tasse. Infatti, i 1.440 euro versati ogni anno abbassano il reddito sul quale si applicano le aliquote IRPEF. Di conseguenza Marco risparmierà ogni anno 388 euro di imposte IRPEF. Questa somma gli verrà restituita dallo Stato direttamente nella busta paga di luglio.

Aderendo alla previdenza integrativa è possibile avere un doppio vantaggio:
  • pagare meno tasse, grazie alla deducibilità dei contributi versati alla previdenza integrativa: Marco risparmierà ogni anno 388 euro di tasse
  • abbassare l’imponibile per rientrare nelle soglie del bonus 80 euro ricevendo fino a 960 euro all’anno

Riassumendo, dei 1.440 euro versati ogni anno alla previdenza integrativa, che gli serviranno per costruirsi una pensione di scorta, 960 euro gli verranno restituiti dal bonus 80 euro e altri 388 euro gli verranno restituiti direttamente dallo Stato grazie alla deducibilità fiscale per un vantaggio economico complessivo di 1.348 euro.

Grazie alla deducibilità dei contributi versati alla previdenza integrativa non solo si pagano meno tasse ma, abbassando la soglia del reddito imponibile, è possibile rientrare nelle soglie previste per l’erogazione del bonus 80 euro e cumulare il vantaggio.

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