Fondi pensione: cosa sono e come scegliere il migliore

Hai sentito parlare di fondi pensione ma non sai bene di cosa si tratta e vuoi saperne di più? In questo articolo potrai scoprire cosa sono, il funzionamento, i vantaggi e come individuare il fondo pensione migliore.

Fondi pensione: cosa sono?

I fondi pensione sono uno strumento di risparmio di lungo periodo che hanno come finalità principale l’integrazione pensionistica. Servono dunque per colmare l’inevitabile gap previdenziale tra pensione pubblica e ultimo reddito percepito da lavoratori. La scelta di aderire ai fondi pensione per la pensione integrativa è sempre libera e aperta a tutte le categorie di lavoratori (dipendenti privati, pubblici, lavoratori autonomi e liberi professionisti) ma anche a non lavoratori, compresi studenti e soggetti fiscalmente a carico (minorenni e non).

Le diverse tipologie di fondi pensione

In base al soggetto che li istituisce e a chi può aderirvi i fondi pensione si distinguono in tre diverse categorie: fondi pensione aperti, PIP – piani individuali pensionistici e fondi pensione chiusi

I fondi pensione aperti si caratterizzano dal fatto che chiunque può aderirvi, indipendendentemente dalla propria categoria lavorativa di appartenenza, compresi i non lavoratori o i fiscalmente a carico. Inoltre, sono appunto “aperti” sia alle adesioni individuali, sia alle adesioni collettive (quelle conseguenti a specifici accordi con il datore di lavoro o le rappresentanze sindacali). I fondi pensione aperti possono essere costituiti da banche, imprese assicurative, SIM – società di intermediazione mobiliare o SGR – società di gestione del risparmio. 

Altra tipologia di fondi pensione sono i PIP – piani individuali pensionistici i quali possono essere istituiti esclusivamente da imprese assicurative. Pur essendo nella forma dei contratti di assicurazione sulla vita, i piani individuali pensionistici sono a tutti gli effetti dei fondi pensione e quindi assoggettati alla medesima disciplina. Si contraddistinguono per il fatto di accettare esclusivamente adesioni di tipo individuale. 

Infine, il terzo strumento a comporre il sistema di pensione integrativa sono i fondi pensione chiusi. In contrapposizione ai fondi pensione aperti questi vengono detti “chiusi” in quanto l’adesione è riservata solamente a specifiche categorie di lavoratori. I fondi pensione chiusi sono istituiti da accordi o contratti collettivi di lavoro e ammettono solo adesioni in forma collettiva dei lavoratori a cui i contratti o accordi collettivi istitutivi dei fondi stessi fanno capo. 

Fondi pensione: come funzionano?

Una volta individuato e aderito al fondo pensione più adatto alla proprie esigenze è possibile attivare un piano di versamenti di cui scegliere liberamente l’importo e la frequenza sulla base dei propri obiettivi e disponibilità economiche oppure, non impostare a priori un piano di versamenti e di anno in anno contribuire liberamente al fondo pensione. Inoltre, i versamenti possono anche essere sospesi e ripresi in qualsiasi momento.  

Oltre ai contributi volontari i lavoratori dipendenti possono scegliere di versare ai fondi pensione il tfr maturando.

 Come funzionano i fondi pensione

Rendimenti fondi pensione: come scegliere la linea di investimento

Il sistema di previdenza integrativa funziona secondo il meccanismo della capitalizzazione per cui quanto versato nel fondo pensione viene investito nei mercati finanziari al fine di generare rendimenti e, una volta raggiunta l’età pensionabile, quanto accumulato verrà erogato sotto forma di pensione integrativa da affiancare alla pensione pubblica.

Ogni fondo pensione offre diversi comparti di gestione tra cui scegliere per investire i propri contributi, ciascuno differenziato per grado di rischio e rendimento a seconda degli strumenti finanziari di cui si compone. 

Per scegliere la linea più adatta è necessario guardare da un lato l’orizzonte temporale che si ha a disposizione prima del pensionamento e dall’altro la propria personale propensione al rischio

In genere all’interno di ogni fondo pensione è possibile distinguere tra quattro diverse tipologie di comparti: 

  • il comparto azionario, investe principalmente in titoli azionari e pur essendo più rischioso offre rendimenti tendenzialmente superiori nel lungo periodo
  • il comparto bilanciato che investe in parte in azioni e in parte in obbligazioni e rappresenta una via di mezzo tra l’azionario e l’obbligazionario
  • il comparto obbligazionario, investe principalmente in obbligazioni e titoli di stato, tipicamente meno rischioso ma con rendimenti inferiori
  • Il comparto garantito che garantisce appunto la restituzione del capitale versato

Fondo pensione: qual è la linea di gestione più adatta per me?

Non vi è una risposta generica, come detto la scelta del fondo pensione dipende dall’orizzonte temporale che si ha davanti e dal profilo di rischio personale, ovvero la disponibilità di ciascuno a tollerare le normali oscillazioni del mercato finanziario. Maggiore è l’attitudine al rischio e soprattutto l’orizzonte temporale a disposizione, più sono indicati i comparti dinamici come l’azionario o il bilanciato tra azioni e obbligazioni. Al contrario, qualora mancasse poco al pensionamento, o ci si sentisse più prudenti con un’attitudine al rischio più bassa, allora i comparti consigliati sono quelli a componente maggiormente obbligazionaria quindi bilanciato prudente o garantito, l’unico che assicura la restituzione di quanto versato.

Fondo pensione: si adatta alle tue esigenze nel tempo

Nel tempo sarai libero di modificare l’importo e la frequenza dei versamenti nel fondo pensione così da essere sempre in linea con le tue disponibilità e obiettivi di risparmio. Inoltre, se non sei soddisfatto del tuo fondo pensione dopo due anni puoi cambiarlo trasferendo la posizione accumulata in un altro fondo e senza perdere gli anni di partecipazione utili per godere dei vantaggi fiscali e delle altre flessibilità che aumentano proprio con il tempo. Oltretutto avrai la possibilità di modificare di anno in anno il comparto scelto (switch tra comparti), diversificare i tuoi investimenti in comparti differenti o scegliere il programma  “LifeCycle”, cioè una linea di investimento che prevede switch automatici da comparti dinamici a quelli via via più prudenti in base agli anni mancanti al pensionamento.

Fondi pensione: rendimento 2022 e ultimi 10 anni

i rendimenti registrati nel corso del 2022, sia nelle linee azionarie che in quelle obbligazionarie,  hanno risentito dell’andamento dei mercati finanziari, in particolare con il calo dei corsi dei titoli azionari da un lato e il rialzo dei tassi di interesse nominali, che a sua volta determina il calo dei corsi dei titoli obbligazionari. 

Nel dettaglio, i rendimenti medi di tutti i comparti dei fondi pensione chiusi hanno registrato il -9,8%, seguono i fondi pensione aperti con il -10,7% e i PIP (ramo III) con il -11,5%. Il risultato dei comparti garantiti dei PIP ramo I (gestioni separate) è stato pari al  +1,1%.

Fonte Covip: La previdenza complementare. Principali dati statistici. Aggiornamento dicembre 2022

Come precisa la COVIP, valutando i rendimenti su orizzonti più propri del risparmio previdenziale, nei dieci anni da inizio 2013 a fine 2022 il rendimento medio annuo composto, al netto dei costi di gestione e della fiscalità, è stato pari al +2,2% per i fondi pensione chiusi, al +2,5% per i fondi aperti, al +2,9% per i PIP di ramo III e al +2% per le gestioni di ramo I; nello stesso periodo, la rivalutazione del TFR è risultata pari al 2,4% annuo.

I rendimenti dei fondi pensione a fine 2021

I rendimenti dei fondi pensione nel 2021, che riportiamo per memoria,  sono stati mediamente positivi. Secondo gli ultimi dati pubblicati dalla Covip, infatti, hanno reso in particolar modo le linee azionarie e a seguire quelle bilanciate tra azioni e obbligazioni, con il picco del +18,9% dei PIP ramo III.

Nell’analizzare i rendimenti della previdenza integrativa, due sono i fattori da tenere in considerazione:

  1. trattandosi di forme di investimento di lungo periodo, i rendimenti vanno valutati su orizzonti temporali prolungati, come di 10 anni
  2. potendo conferire il TFR nel fondo pensione, oltre al vantaggio fiscale, vanno considerate le performance del fondo pensione, che si confermano ormai da anni superiori alla rivalutazione ordinaria.

Primissimo orizzonte temporale di riferimento fotografato dalla Covip riguarda comunque i rendimenti registrati complessivamente dalle varie forme pensionistiche complementari e, più nel dettaglio, nelle diverse tipologie di comparti nel corso del 2021.

I fondi pensione chiusi chiudono il 2021 con un +4,9% e nei rispettivi comparti:

  • azionario +11,1%
  • bilanciato +5,4%
  • obbligazionario misto +5,3%
  • obbligazionario puro -0,3%
  • garantito +0,3%

Fonte: La previdenza complementare – principali dati statistici COVIP dicembre 2021

I fondi pensione aperti ottengono rendimenti ancora superiori, con un +6,4% complessivo e

  • nel comparto azionario +14,8%
  • nel comparto bilanciato +6,9%
  • nel comparto obbligazionario misto +0,9%
  • nel comparto obbligazionario puro -1,5%
  • nel comparto garantito 0,0%

Fonte: La previdenza complementare – principali dati statistici COVIP dicembre 2021

Infine, i PIP (Piani Individuali Pensionistici di ramo I, con cui viene offerto il comparto garantito, grazie alla forma di gestione tipica assicurativa, gestione separata, hanno registrato un risultato migliore, con un +1,3%.  I PIP ramo III, invece, offrono le altre tipologie di comparti e la performance complessiva è stata di ben il +11,1%. Questo anche grazie al picco del comparto azionario, che ha raggiunto come anticipato il +18,9%. Segue quello bilanciato con il +7,4% e l’obbligazionario con un -0,8%.

Fonte: La previdenza complementare – principali dati statistici COVIP dicembre 2021

Considerando i rendimenti degli ultimi 10 anni, i risultati tornano ad essere positivi in tutte le linee e superiori alla rivalutazione del TFR in quelle maggiormente dinamiche.

Riscatti fondo pensione: quale tipologia di erogazione scegliere

Una volta raggiunti i requisiti per il pensionamento nel proprio regime pubblico di appartenenza è possibile riscattare quanto accumulato nel fondo pensione potendo optare per tre diverse modalità di erogazione: rendita al 100%, mista fino al 50% in capitale e il restante in rendita oppure, se l’importo accumulato nel fondo pensione non supera una certa soglia il 100% in capitale subito. 

Scegliere la tipologia di erogazione della rendita del fondo pensione rappresenta il miglior modo per integrare la pensione pubblica e oltretutto sarà sempre possibile optare, tra le diverse tipologie di rendita presenti sul mercato, per quella più adatta alla proprie esigenze (reversibile, vitalizia, controassicurata).

Anticipazioni fondo pensione: le flessibilità della previdenza integrativa

Durante la fase di accumulo, in caso di bisogno, l’aderente può richiedere anticipazioni di quanto accumulato nel fondo pensione fino al 75% di quanto sta accumulando nel fondo pensione per spese sanitarie e, dopo otto anni di partecipazione alla previdenza integrativa fino al 75% per l’acquisto o ristrutturazione della prima casa per sé, il coniuge o i figli e fino al 30% per qualsiasi esigenza. Inoltre, in caso di perdita di lavoro o inoccupazione prolungata è possibile chiedere il riscatto del fondo pensione in forma totale o parziale.

 Come funziona la pensione integrativa

Tassazione fondi pensione: vantaggi fiscali in ogni fase

Come approfondito nell’articolo “Previdenza integrativa e vantaggi fiscali: un sistema E-T-T”  i fondi pensione offrono ai propri aderenti numerosi vantaggi fiscali. Innanzitutto, sono previste delle particolari detrazioni del fondo pensione che prevedono la deducibilità fiscale dei contributi volontari versati alla propria posizione fino a ben 5.164,57 euro annui

Oltre alla deducibilità, in fase di accumulo è prevista l’applicazione di un’aliquota agevolata sui rendimenti pari al 20% (invece del 26% come previsto per altri strumenti di risparmio).

Infine, al momento della richiesta della prestazione finale viene applicata un’aliquota agevolata, trattenuta dal fondo pensione, che va dal 15% fino al 9% sulla base degli anni di partecipazione al fondo pensione.

Fondi pensione migliori: cosa guardare per scegliere il più adatto

Il mercato della previdenza integrativa offre molti fondi pensione tra cui poter scegliere tuttavia, per individuare i migliori fondi pensione è importante prendere in considerazione alcune variabili:

  • costi: nel tempo possono erodere il risparmio previdenziale ed è per questo che è importante scegliere un fondo pensione poco costoso
  • rendimenti: seppur non indicativi di quelli futuri i dati storici possono far capire la bravura del gestore
  • volatilità: a parità di comparto alcuni fondi pensione risultano essere più volatili, quindi più soggetti alle oscillazioni rispetto ad altri.

Altro elemento indispensabile è l’affidabilità e solidità del gestore, che deve passare inevitabilmente per una buona consulenza e, poi, assistenza nel tempo.

Il fondo pensione, infatti, è uno strumento di risparmio/investimento che si potrae nella maggior parte dei casi per molti anni. Risulta indispensabile, quindi, poter avere un punto di riferimento su cui contare. 

Ferma l’importanza della bontà della consulenza e del gestore, bisogna tenere presente che non si è vincolati per sempre al fondo pensione sottoscritto, ma che può essere sempre cambiato dopo due anni di permanenza. L’operazione appositamente prevista è il trasferimento dal fondo pensione precedente ad uno nuovo, con un passaggio quindi del capitale accumulato direttamente gestito dai due fondi pensione coinvolti.  

Altro elemento decisamente a favore del fondo pensione è il forte grado di tutela degli aderenti e dei loro risparmi.

Infatti, benché la bontà del gestore sia importante, bisogna tenere sempre presente che quanto versato nel fondo pensione è del tutto intoccabile. Si parla di “indistraibilità” dei risparmi dal loro fine previdenziale. Questo significa che il capitale accumulato è protetto in caso di fallimento o altra procedura concorsuale del gestore, o ancora, di pignoramento da parte di creditori sia del gestore del fondo che dell’aderente stesso.

Dal punto di vista, poi, del comparto di gestione scelto, anche questo può essere sempre  modificato dopo un anno. Inoltre, nel caso di perdite dovute alle normali oscillazioni dei mercati al ribasso, grazie ad un orizzonte temporale adeguato tendenzialmente si ha il tempo di recuperarle con le oscillazioni al rialzo. Nel paragrafo conclusivo di questo articolo dedicato a come investire i tuoi risparmi nel fondo pensione trovi ulteriori dettagli.

Miglior fondo pensione: trovalo con propensione.it

Orientarsi tra le variabili dei diversi prodotti non è semplice tuttavia, per avere un confronto dei fondi pensione è possibile affidarsi a un esperto. propensione.it ha sviluppato un algoritmo proprietario in grado di confrontare tutti i fondi pensione presenti sul mercato al fine di individuare quello più adatto ad ogni profilo. 

Inoltre, coloro che hanno già un fondo pensione potranno servirsi dell’algoritmo per confrontare il fondo pensione a cui hanno aderito, individuare quello più adatto ed eventualmente richiedere il trasferimento del fondo pensione direttamente online potendo contare sulla nostra assistenza e consulenza. 

Grazie all’algoritmo abbiamo individuato i migliori fondi pensione presenti sul mercato in termini di costi, rendimenti, volatilità e garanzia al fine di rispondere alle più svariate esigenze.

 

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Come iscriversi ad un fondo pensione 

Per iscriversi ad un fondo pensione, ciascun gestore richiede innanzitutto di compilare la propria modulistica di adesione. Ancora prima, è molto importante prendere visione della documentazione informatica, così da compiere una scelta del tutto consapevole. 

Se il fondo pensione è per se stessi, bisogna indicare i propri dati anagrafici, mentre se il fondo pensione è per un minore fiscalmente a carico, vanno indicati anche i dati del legale rappresentante/genitore di cui l’aderente è a carico nell’apposito spazio della modulistica.

Oltre a queste informazioni personali, viene richiesto se si possiede già un altro fondo pensione e in caso affermativo se si vuole procedere con il trasferimento del fondo pensione in quello nuovo a cui si sta aderendo. 

Sia che si aderisca ad un secondo fondo pensione senza trasferimento che con trasferimento, bisogna firmare per presa visione la scheda dei costi del fondo pensione di provenienza. Non preoccuparti, aderendo tramite propensione te la forniamo noi, potendo contare di tutta l’assistenza di cui hai bisogno. 

Tutti i moduli di adesione, inoltre, contengono il questionario di autovalutazione predisposto dalla COVIP per verificare il grado di conoscenza della previdenza integrativa e, soprattutto, per dare un’indicazione di quale sia il comparto di gestione più adatto al proprio profilo. Vengono poste, in particolare, queste tre domande e in base al punteggio ottenuto c’è una tabella che indica le tipologie di comparto corrispondenti:

Schema esemplificativo COVIP

Nello schema esemplificativo predisposto dalla COVIP, dalle risposte indicate i comparti obbligazionario misto e bilanciato rappresentano la scelta indicativamente più adatta della griglia di valutazione.

Una volta compilato e firmato, il modulo di adesione viene trasmesso al gestore del fondo pensione che aprirà una posizione personale presso il fondo medesimo. Le tempistiche di apertura, infine, variano da fondo a fondo. 

A quel punto, l’aderente al fondo pensione è libero di scegliere quanto versare e con che frequenza, potendo anche modificare o sospendere la contribuzione senza alcun limite.

Fondo pensione: come investire i tuoi risparmi 

Quando conviene iniziare a versare nel fondo pensione?

Essendo il fondo pensione finalizzato ad integrare la pensione pubblica è uno strumento di risparmio di lungo periodo ed è quindi consigliabile iniziare a risparmiare il prima possibile. Maggiore infatti sarà il tempo che ti separa dalla pensione, più saranno le risorse che potrai accumulare nell’arco del tempo. Inoltre, il tempo ti premia non solo per l’accumulo e i rendimenti che puoi ottenere ma anche con dei benefici di minor tassazione: dopo 35 anni di adesione l’aliquota applicata alla prestazione finale scenderà dal 15% al 9%. Quindi prima si aderisce maggiore sarà il risultato.

Cosa succede ai miei risparmi in caso di una crisi finanziaria?

E’ normale che nel corso degli anni ci siano delle turbolenze sul mercato a causa di periodi temporanei di crisi finanziarie (ad esempio la crisi del 2008 a seguito della quale, in pochi anni, i mercati hanno completamente recuperato le perdite iniziali). In questi casi la propria posizione accumulata potrebbe subire delle oscillazioni al ribasso. L’importante è non farsi prendere dal panico e restare focalizzati sul proprio obiettivo di lungo periodo. È sconsigliato controllare frequentemente l’andamento del proprio portafoglio in quanto subentrerebbe il fattore psicologico che andrebbe a creare panico e incertezza. Le oscillazioni positive compenseranno infatti, nel tempo, quelle negative. Bisogna quindi fidarsi del gestore scelto che ha tutto l’interesse a gestire al meglio la tua posizione e che nel farlo seguirà dei criteri di investimento non prettamente speculativi ma altamente differenziati, nel rispetto dei limiti prudenziali imposti dalla legge a tutela dei risparmiatori.

Infatti, visto l’importante scopo sociale perseguito dai fondi pensione esiste un organo autonomo della Repubblica Italiana inoltre, la Covip, che garantisce il corretto funzionamento dei fondi pensione e tutela gli aderenti e vigila sui gestori imponendo stringenti vincoli sulla diversificazione degli investimenti.

Da non sottovalutare poi che i fondi pensione sono strumenti che garantiscono, per legge, l’assoluta protezione dei tuoi risparmi, che non possono essere toccati dai gestori del fondo al fine di far fronte a un’eventuale crisi economica o, peggio ancora, in caso di fallimento del gestore. Le risorse degli aderenti inoltre, sono sempre impignorabili e insequestrabili da parte di eventuali loro creditori.

Fondo pensione, cosa fare quando il mercato scende:

Ha senso modificare la cifra e la frequenza  dei versamenti al fondo pensione?

La costanza nei versamenti premia sempre i risparmiatori, anche in tempi di crisi. Anzi, proprio in questi momenti in cui i mercati scendono è consigliabile, qualora si abbia la disponibilità, fare un versamento aggiuntivo, in quanto con lo stesso investimento si vanno ad acquistare più quote che verranno in seguito rivalutate generando maggiori utili.

È consigliabile riscuotere i propri risparmi o sospendere i versamenti qualora si verificassero delle oscillazioni di mercato?

No. È fortemente sconsigliato andare a riscuotere i risparmi che si sono accumulati nel fondo pensione, in quanto si otterrebbe il risultato contrario a quello che è il fine della pensione integrativa, andando ad abbassare notevolmente la cifra finale nel momento in cui si decidesse di riaprire il fondo pensione.

Inoltre, se si è scelto un comparto azionario o dinamico e si decide di riscattare in un momento in cui i mercati sono scesi, ciò che si è accumulato vale inevitabilmente di meno rispetto al momento ante crisi. Detta in altre parole ti ritroveresti a vendere proprio nel momento in cui i tuoi investimenti hanno un valore minore.

Dovrei modificare il comparto del mio fondo pensione? (Switch tra comparti)

Dipende, due sono le possibilità:

  • o rimani fermo nel comparto in cui sei, senza dunque vendere le quote in un momento in cui valgono di meno
  • se invece sei iscritto ad un comparto prudente e hai un’attitudine al rischio alta allora, quando il mercato scende è eventualmente il momento giusto per modificare il comparto passando a una linea più dinamica che, al momento della ripresa del mercato ti darà maggiori rendimenti.

Un altro fattore da tenere sempre in considerazione è l’orizzonte temporale che si ha davanti rispetto al momento in cui si andrà in pensione: più è lungo è più è consigliabile scegliere un comparto dinamico.

Dovrei aderire a un fondo pensione azionario in un momento di discesa, così da poter poi ottenere maggiori rendimenti nel momento di ripresa?

Se stai pensando di aderire a un fondo pensione in un momento in cui i mercati sono al ribasso, compatibilmente con l’orizzonte temporale che hai a disposizione, allora conviene scegliere un comparto prevalentemente azionario. Infatti,  quando il mercato scende, con lo stesso investimento si acquistano più quote perchè hanno un minor valore e, alla ripresa, si rivaluteranno maggiormente generando maggiori rendimenti.

Cosa fare quando il mercato sale:

Regole generali:

1) Rimanere focalizzati sul proprio obiettivo

È fondamentale tenere a mente i propri obiettivi, specialmente quelli di lungo periodo. Il fondo pensione è infatti uno strumento che ripaga la costanza nel tempo e che nei momenti di mercato al rialzo rivaluta i tuoi risparmi. Inoltre, consigliamo di verificare che la linea di investimento che si è scelta corrisponda ancora al proprio profilo.

2) Avere costanza nei versamenti.

È importante mantenere una certa costanza nei versamenti che si effettuano al fondo pensione al fine di sfruttare al massimo questo strumento di risparmio, compensando le oscillazioni di mercato. Ricordiamo che i lavoratori dipendenti possono decidere di versare anche il proprio TFR nel fondo pensione che verrà quindi accantonato mensilmente e con costanza. Quanto invece ai versamenti personali questi sono liberamente determinabili e modificabili nel tempo per importo e frequenza.

3) Concentrarsi su altri fattori come ad esempio sui costi.

Nei fondi pensione esistono tre diverse tipologie di costo:

  • Di adesione: molti fondi non li applicano, ma qualora dovessero esserci essi sono previsti una tantum e generalmente in cifra fissa.
  • Sui versamenti: possono essere annuali in cifra fissa oppure applicati in percentuale su ogni versamento
  • Di gestione: generalmente variano tra una linea di investimento e l’altra e la percentuale prevista viene applicata annualmente sull’intero capitale accumulato. Questa voce di costo è quella che, nel tempo, pesa maggiormente sul proprio risparmio.

È quindi importante andare a verificare quanto i costi possano incidere sul proprio capitale in base al piano di accumulo e di versamenti che si ha in mente: una variazione anche piccola dell’indice sintetico dei costi (ISC) che caratterizza ciascun comparto può influenzare notevolmente il proprio rendimento. Un ISC del 2% anziché dell’1% può ridurre il capitale accumulato dopo 35 anni di partecipazione al fondo del 18%.

Quando il mercato sale, ha senso modificare i versamenti al fondo pensione incrementando la cifra versata?

Il consiglio è sempre quello di contribuire con costanza. Per quanto riguarda invece versamenti extra, è ancora più consigliato farli nei periodi in cui il mercato è sceso in modo da acquistare più quote con lo stesso investimento e generare di conseguenza maggiori rendimenti.

 

La previdenza integrativa è un’opportunità importante per garantirti un tenore di vita adeguato al termine dell’attività lavorativa.

Il consiglio di Propensione.it: non è mai troppo presto per pensare al tuo futuro!

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