Le risposte alle vostre domande di agosto 2019

“L’esperto risponde”, la nuova rubrica di propensione.it, raccoglie tutte le vostre domande, i vostri dubbi o timori sulla previdenza integrativa, seleziona quelli più significativi o ricorrenti e risponde in maniera chiara e puntuale. Come potete inviare le vostre domande? È semplice, potete scriverci sui nostri account social oppure inviare una mail all’indirizzo dedicato all’iniziativa:  risponde@propensione.it. Andando al sodo, ecco le risposte alle domande che ci avete inviato a luglio. Buona lettura!

Come funziona la R.I.T.A. Barbara ci scrive:

Buonasera, vorrei sapere se la RITA è a regime e come funziona. Grazie. Barbara.
Cara Barbara,  sì la R.I.T.A. (rendita integrativa temporanea anticipata), introdotta dalla legge di bilancio 232/2016, è ormai espressamente prevista nel decreto 252/2005 che disciplina il sistema di previdenza integrativa, precisamente nell’articolo dedicato alle prestazioni del fondo pensione. LA RITA è, come dice l’acronimo stesso, una rendita erogata dal fondo pensione a cui si è iscritti in via temporanea, perché erogata dalla richiesta fino al momento in cui si ha diritto alla pensione pubblica di vecchiaia e anticipata, di 5 o 10 anni a seconda dei casi, perché erogata prima rispetto ai normali requisiti di pensionamento. Per accedere occorre:
  • essere iscritti da almeno 5 anni alla previdenza integrativa
  • essere in possesso di almeno 20 anni di contributi alla previdenza pubblica
  • non esercitare più un’attività lavorativa
La R.I.T.A. permette dunque agli aderenti alla previdenza integrativa di convertire una parte o l’intero capitale accumulato nel fondo pensione in una rendita mensile su cui poter contare negli anni antecedenti il pensionamento nel proprio regime pubblico di appartenenza.  L’anticipo massimo è di dieci anni, anziché cinque, rispetto alla pensione pubblica di vecchiaia se la RITA viene richiesta per inoccupazione prolungata da almeno 24 mesi. 

Non avrò una pensione pubblica, quando accedo a quella integrativa? Edoardo ci scrive:

Salve, sono esclusivamente socio di una società e non verso contributi previdenziali all’INPS, quindi non percepirò mai una pensione. Posso ricevere una pensione integrativa e quando? Vi ringrazio. Edoardo
Caro Edoardo,  sì, la pensione integrativa è fortunatamente aperta a tutti, anche a chi non lavora o non avrà mai una pensione pubblica. Iscrivendosi ad un fondo pensione, quindi, si può poi contare su una pensione integrativa che normalmente è erogata, dopo almeno 5 anni di partecipazione alla previdenza complementare, al momento di maturazione dei requisiti per la pensione pubblica (qualsiasi tipologia, anche anticipata) e a prescindere dall’effettiva percezione della stessa (ad esempio si rimanda il momento in cui riceverla e si continua a lavorare). Nel tuo caso specifico, varrà il requisito anagrafico generale previsto per la pensione di vecchiaia, che per il 2019 è fissato all’età di 67 anni.

Per richiedere anticipazioni contano gli anni di iscrizione al fondo pensione attuale? Ivan ci scrive.

Buongiorno. 3 anni fa mi sono trasferito in un nuovo fondo pensione dopo 10 anni circa di iscrizione a quello precedente. Posso richiedere anticipazioni al mio fondo pensione attuale? Grazie mille. Ivan.
Caro Ivan, tutti i termini previsti dalla normativa, come gli 8 anni per accedere alle anticipazioni per acquisto/ristrutturazione della prima casa o per qualsiasi altra esigenza, sono riferiti alla partecipazione generale alla previdenza integrativa e non al singolo fondo pensione.  Quindi, a meno che non sia stato esercitato il riscatto totale, valgono gli anni complessivi di partecipazione a qualsiasi fondo pensione, anche se nel tempo se ne sono cambiati diversi. Come nel tuo caso, se sei iscritto al fondo pensione attuale da 3 anni e prima eri iscritto ad un altro fondo pensione da 10 anni, contano i 13 anni totali per richiedere le anticipazioni.

Quando posso indicare i contributi da dedurre nel mio 730? Mario ci scrive:

Spett.le propensione.it., sono iscritto a un fondo pensione da febbraio ma quanto versato non l’ho potuto indicare nel 730 di quest’anno, perché? Vi ringrazio anticipatamente. Cordiali saluti. Mario.
Caro Mario, non preoccuparti, la deducibilità dei contributi versati nel corso di quest’anno e il conseguente risparmio fiscale non sono andati persi perché potrai avvalertene nella dichiarazione 730 da presentare il prossimo anno per il reddito del 2019. A seconda di quanto hai versato e del reddito IRPEF, risparmierai quindi sulle imposte nel 2020 e se sei un lavoratore dipendente ti verranno restituite direttamente nella busta paga di luglio 2020.
Continuate ad inviarci le vostre domande all’indirizzo email risponde@propensione.it e sulla nostra pagina Facebook. Risponderemo ad ognuno di voi e pubblicheremo le domande più interessanti ogni 15 giorni sul nostro Magazine e sui nostri canali social.

Mettici alla prova. Fissa anche tu un appuntamento per una consulenza personalizzata.

Gratuita e senza impegno!

Ti potrebbero interessare