Le risposte alle vostre domande di febbraio 2020

Ecco le domande che abbiamo selezionato tra quelle inviate nel mese di febbraio per la rubrica “l’esperto risponde”, nata per risolvere i dubbi legati al mondo della previdenza integrativa. Se volete partecipare inviate semplicemente una mail all’indirizzo dedicato all’iniziativa, risponde@propensione.it., o sui nostri canali social e saremo lieti di rispondervi. Buona lettura!

Riscatto di laurea o fondo pensione? Anna ci scrive

Buongiorno, sono indecisa se riscattare gli anni dei miei studi universitari, tutti o in parte, oppure farmi un fondo pensione. Premetto che ho iniziato a lavorare stabilmente a 29 anni. Grazie, Anna.
Cara Anna, il riscatto di laurea, soprattutto per chi può sostenerlo anche da un punto di vista economico, è senz’altro un’opportunità ai fini pensionistici, tuttavia se si è iniziato a versare contributi previdenziali in età più tarda, gli effetti possono essere piuttosto esigui (se non nulli) ai fini dell’anticipazione pensionistica e del montante contributivo. Il fondo pensione, d’altro canto, consente di costruirsi una vera e propria pensione di scorta da affiancare a quella pubblica, di conseguenza il tenore di vita una volta terminata l’attività lavorativa è tutelato e, oltretutto, in certi casi permette di anticipare l’ingresso alla pensione grazie alla RITA. Si tratta, quindi, di uno strumento indispensabile per chiunque. Inoltre, l’esborso economico lo decidi liberamente in base alle tue possibilità e puoi adattare il piano di versamenti nel tempo senza alcun limite, oltre ad ottenere un vantaggio fiscale sull’IRPEF grazie alla deduzione di quanto versato annualmente (fino a 5.164,57 euro)  

La stima della pensione integrativa. Giulio ci scrive.

Salve, dalle vostre stime la pensione integrativa che ottengo aderendo ad un fondo pensione sembra che possa ottenerla ugualmente accantonando i soldi da me. Forse mi sfugge qualcosa? Grazie per la risposta. Giulio.
Caro Giulio, comprendiamo il tuo appunto e ci teniamo a tranquillizzarti. L’importo di pensione integrativa che si ottiene con le simulazioni previdenziali è espresso al valore reale depurato dall’inflazione (ipotizzata al 2%), ossia al valore di acquisto odierno. Si tratta di un aspetto fondamentale nel caso di investimenti di lungo periodo, in un’ottica di maggiore trasparenza. Con questo meccanismo, infatti, si esprime un valore da noi conosciuto perché odierno e misurabile nella nostra quotidianità anziché quello che un certo importo potrebbe avere tra venti o trent’anni. Per esempio, so quanto valgono 1.000 euro oggi ma non so quanto ne varranno 1.500 tra due o tre decenni. Tieni conto, inoltre, che con il fondo pensione si ottengono dei rendimenti che crescono in maniera esponenziale grazie al meccanismo dell’interesse composto e, soprattutto, ogni anno si gode del grande vantaggio fiscale della deducibilità dei contributi versati dal reddito dichiarato ai fini IRPEF.    

RITA e requisiti per ottenerla. Barbara ci scrive

Buongiorno, vorrei sapere se aderendo a un fondo pensione posso ottenere la RITA dopo 5 anni di versamento e avendo più di vent’anni di contributi pubblici e 53 anni d’età. Inoltre sono inoccupata.  Posso versare anche un piccolo capitale o i versamenti devono essere mensili e di quale ammontare? Grazie per l’attenzione, cordiali saluti, Barbara.
Cara Barbara, la rendita integrativa temporanea anticipata (RITA) può essere richiesta al proprio fondo pensione se:
  • si è terminata l’attività lavorativa ma ci si è iscritti al fondo pensione con lo status di lavoratore o nel corso della permanenza si è comunque percepito reddito da lavoro
  • mancano al massimo cinque anni alla pensione pubblica di vecchiaia (67 anni), quindi ad oggi l’età minima richiesta è di 62 anni oppure se si è inoccupati da almeno 24 mesi, quando ne mancano al massimo dieci anni, quindi dai 57 anni in poi
  • si è iscritti alla previdenza integrativa da almeno 5 anni
  • si hanno almeno 20 anni di contributi alla previdenza pubblica
Nel tuo caso, quindi, potresti richiedere la RITA al fondo pensione, dopo 5 anni di permanenza, se nel frattempo hai cominciato un’attività lavorativa che poi è successivamente terminata al momento della richiesta. Solo in questo caso potresti già all’età di 58 anni (53 anni attuali + 5 anni) ma se l’inoccupazione sopraggiunta in fase di permanenza al fondo pensione al momento della richiesta persiste da almeno 24 mesi, altrimenti devi attendere di maturare lo stesso periodo di tempo richiesto. Se invece dall’iscrizione al fondo pensione resti sempre inoccupata, allora non puoi usufruire della RITA e a quel punto attendere la maturazione dei requisiti di pensionamento nel regime obbligatorio di appartenenza per richiedere la pensione integrativa. Per quanto riguarda invece i versamenti, questi sono liberamente determinabili dall’aderente nel senso che può decidere di versare subito un capitale (ad esempio 15.000€) oppure procedere con versamenti mensili, annuali o con qualsiasi altra frequenza e per importi anche diversi tra loro nonché modificabili nel tempo.
Continuate a seguirci e ad inviare le vostre domande all’indirizzo e-mail dedicato risponde@propensione.it e sulla nostra pagina Facebook. Risponderemo ad ognuno di voi e pubblicheremo le domande più interessanti ogni mese sul nostro Magazine e sui nostri canali social.

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