Decreto “Cura Italia”: sostegno del lavoro, delle famiglie e delle imprese

Martedì 17 marzo è stato pubblicato il Decreto “Cura Italia” contenente misure di potenziamento del Servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19, suddivise in cinque titoli:
  1. misure di potenziamento del servizio sanitario nazionale
  2. misure a sostegno del lavoro
  3. misure a sostegno di liquidità attraverso il sistema bancario
  4. misure fiscali a sostegno delle famiglie e delle imprese
  5. ulteriori disposizioni, come le misure straordinarie in materia di lavoro agile nelle pubbliche amministrazioni o a sostegno delle università.

Sostegno al lavoro: dai congedi all’indennità per autonomi e professionisti

Diverse le misure previste dal Decreto a sostegno del lavoro, tra cui l’estensione per tutto il territorio nazionale (inizialmente esclusivamente in quella definita “zona rossa”) di quelle in tema di ammortizzatori sociali. I datori di lavoro che riducono o sospendono l’attività lavorativa per l’emergenza in corso, possono ricorrere al trattamento ordinario di integrazione salariale o di accesso all’assegno ordinario presentando apposita domanda. La durata massima della concessione è di nove settimane con decorrenza dal 23 febbraio 2020 e non oltre il mese di agosto.

Sono previste poi norme speciali in materia di riduzione dell’orario di lavoro e di sostegno per i lavoratori, tra cui un congedo ad hoc per i figli (fino ai 12 anni d’età salvo eccezioni) in ragione della chiusura dei servizi educativi per l’infanzia e delle scuole. I genitori, alternativamente entrambi e per un totale complessivo di quindici giorni, che siano lavoratori iscritti all’AGO (dipendenti privati, pubblici, autonomi, o iscritti alla gestione separata) possono quindi fruire di un’indennità pari al 50% della retribuzione, con esclusione di chi stia beneficiando già di altri strumenti di sostegno al reddito.

In alternativa, i medesimi possono usufruire un bonus per l’acquisto di servizi di baby-sitting, nel limite massimo complessivo di 600 euro, presentando apposita domanda all’INPS.

In entrambi i casi è possibile ricorrere a queste misure a decorrere dal 5 marzo 2020 per un massimo di 15 giorni, anche frazionati.

Un’altra misura prevista appositamente per il personale sanitario è l’estensione, laddove possibile a fronte delle esigenze organizzative delle aziende sanitarie, della durata dei permessi retribuiti, con un incremento di ulteriori dodici giornate complessive da utilizzare nei mesi di marzo e aprile 2020.

Per la categoria dei professionisti titolari di partita IVA iscritti alla gestione separata INPS (e non alla cassa previdenziale di categoria), ai lavoratori titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa (parasubordinati e cd. co.co.co.) iscritti anch’essi alla gestione separata INPS, ai lavoratori autonomi – imprenditori iscritti alle Gestioni speciali dell’AGO (coltivatori diretti, coloni e mezzadri, artigiani e commercianti) è riconosciuta un’indennità per il mese di marzo pari a 600 euro una tantum erogata dall’INPS.

Sono esclusi, però, i lavoratori titolari di trattamenti pensionistici e quelli che siano iscritti parallelamente al Fondo Pensione Lavoratori Dipendenti INPS, ad eccezione dei lavoratori dei settori maggiormente colpiti dall’emergenza, per la quale abbiano perso involontariamente il lavoro, tra cui i dipendenti stagionali del turismo e degli stabilimenti termali o del settore agricolo, ai quali è riconosciuta quindi la stessa indennità.

Sono prorogati inoltre i termini per presentare le domande di disoccupazione NASpI (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego) e DIS-COLL (prestazione a sostegno dei collaboratori coordinati e continuativi, anche a progetto, assegnisti di ricerca e dottorandi di ricerca con borsa di studio che abbiano perduto involontariamente la propria occupazione), che sono ampliati da sessantotto a centoventotto giorni.

Un’altra misura frutto del momento difficile che il Paese sta vivendo è il riconoscimento di un premio per i lavoratori dipendenti pari a 100 euro per il mese di marzo 2020 da rapportare al numero di giorni di lavoro svolti nella propria sede di lavoro, purché abbiano un reddito lordo complessivo non superiore ai 40.000 euro.

Importante è anche la disposizione che prevede che il periodo che il lavoratore trascorre in quarantena, opportunamente certificata dal medico, sia equiparata alla malattia. 

Tra le altre misure, la sospensione fino al 31 maggio 2020 del versamento dei contributi previdenziali/assistenziali e i premi per l’assicurazione obbligatoria dei collaboratori domestici, nonché la sospensione degli obblighi e delle misure di condizionalità per poter fruire del reddito di cittadinanza nei due mesi successivi all’emanazione del Decreto, con il fine evidente di limitare gli spostamenti delle persone sul territorio nazionale.

Misure fiscali ed economiche a sostegno delle imprese e delle famiglie

Diverse le misure di natura fiscale ed economica per agevolare le imprese e le famiglie italiane, prime fra tutte la sospensione dei versamenti delle ritenute, dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi per l’assicurazione obbligatoria nonché dell’IVA fino al 31 maggio 2020 per le imprese con un fatturato entro i 2 milioni di euro e, senza alcun limite, per i settori maggiormente colpiti dall’emergenza, come quello turistico-alberghiero, di ristorazione e bar, sport e cultura. Questi versamenti potranno quindi essere effettuati senza applicazione di sanzioni e interessi, in un’unica soluzione entro il 31 maggio 2020 o a rate per un massimo di 5 rate mensili di pari importo a decorrere dal mese di maggio 2020. Per le federazioni sportive nazionali, gli enti di promozione sportiva, le associazioni e le società sportive, professionistiche e dilettantistiche il termine slitta al 30 giugno 2020.

Per quanto riguarda i versamenti nei confronti delle pubbliche amministrazioni in scadenza il 16 marzo 2020 scorso è stata prevista una remissione in termini con una proroga al 20 marzo 2020. Tra questi rientrano anche i contributi previdenziali ed assistenziali ed ai premi per l’assicurazione obbligatoria.

Sospesi anche i termini relativi alle attività di liquidazione, di controllo, di accertamento, di riscossione e di contenzioso, da parte degli uffici degli enti impositori.

Negozi e botteghe, immobili quindi rientranti nella categoria catastale C/1, possono contare su di un credito d’imposta pari al 60% dell’ammontare del canone di locazione del mese di marzo 2020. Sono escluse le attività di commercio al dettaglio (es. ipermercati) e di servizi per la persona (es. attività’ delle lavanderie industriali)

Un’altra forma di beneficio fiscale è la detrazione dall’imposta lorda ai fini IRPEF, pari al 30% e per un importo non superiore a 30.000 euro, per le  erogazioni liberali in denaro e in natura effettuate nel corso del 2020 a sostegno delle misure di contrasto dell’emergenza epidemiologica da COVID-19.

Tra le misure a sostegno della liquidità delle imprese attraverso il sistema bancario,è stato disposto il rafforzamento, tramite ad esempio la concessione della garanzia a titolo gratuito o l’elevazione dell’importo massimo garantito per singola impresa a 5 milioni di euro, del Fondo di Garanzia per le piccole e medie imprese (un fondo con cui lo Stato e l’Unione europea affiancano le imprese e i professionisti che abbiano difficoltà ad accedere al credito bancario. In questo modo, quindi, viene fornita la garanzia pubblica del Fondo, che sostituisce tutte le garanzie in genere richieste per l’ottenimento di un finanziamento).

Un’altra misura molto importante è quella relativa all’estensione, per 9 mesi, dei benefici del Fondo solidarietà per la sospensione delle rate mutui “prima casa”, noto anche come “Fondo Gasparrini”, ai lavoratori autonomi e ai liberi professionisti che dichiarino mediante autocertificazione che il proprio fatturato, rispetto all’ultimo trimestre 2019, abbia subito un calo superiore al 33% a causa dell’emergenza in corso.

Altre misure del decreto “Cura Italia”

Il Decreto “Cura Italia” si conclude con una serie di misure tra le più svariate. Sostegni al settore della Cultura, del trasporto, con particolare riguardo a quello aereo, con un incremento della dotazione del relativo Fondo di solidarietà.

Importanti le misure a sostegno delle università, delle istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica e degli enti di ricerca tramite l’istituzione di un fondo ad hoc per una dotazione pari a 50 milioni di euro. Istituiti anche dei fondi a sostegno dell’agricoltura, dei settori dello spettacolo, cinema e audiovisivo.

Rilevante l’istituzione di un fondo denominato “Fondo per la promozione integrata” per sostenere le esportazioni italiane e l’internazionalizzazione del sistema economico nazionale nel settore agroalimentare e negli altri settori colpiti dall’emergenza.

Decisamente d’attualità, infine, una serie di misure volte ad agevolare la diffusione del lavoro agile, a sua volta da considerarsi fino alla cessazione dello stato di emergenza la modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa nelle pubbliche amministrazioni.

 

Indubbie la profonda crisi e le tante difficoltà che lavoratori, famiglie ed imprese italiane stanno vivendo in questa emergenza, ma lo sono altrettanto lo spirito (tutto italiano) e la forza di tutti, per rialzarsi più forti, determinati e fiduciosi di prima.

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