Quando si parla di un risparmio di lungo periodo, come quello in un fondo pensione, nasce spontanea la domanda se riusciremo a proseguire con i versamenti in maniera continuativa. Gli impegni che bisogna affrontare giornalmente sono molti e nel corso della vita si possono presentare spese o incassi extra, più o meno consistenti, che modificano la capacità di contribuzione iniziale. Quali sono le flessibilità che offre il sistema di previdenza integrativa in fase di contribuzione?
Fondo pensione e Flessibilità nella contribuzione: quando e quanto versare
Il fondo pensione offre agli aderenti la massima flessibilità in fase di adesione e in quelle successive:
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ibertà di scelta dell’importo e della frequenza — Anche se all’inizio decidi un importo “mensile standard”, puoi modificare in qualsiasi momento l’ammontare: aumentarlo, diminuirlo o fare versamenti saltuari (trimestrali, semestrali, annuali o una tantum).
- Non c’è un limite minimo di versamento
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Possibilità di sospendere i versamenti — In caso di spese impreviste o periodi con meno entrate, puoi interrompere temporaneamente i versamenti. Il capitale accumulato resta investito e continua a rendere.
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Ripresa quando vuoi — Non c’è vincolo: quando la situazione economica torna favorevole, puoi riprendere i versamenti con importi o frequenza diversi.
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Versamenti aggiuntivi — Se ricevi una somma extra, è possibile destinarla al fondo pensione, anche oltre la contribuzione “ordinaria”.
Flessibilità del fondo pensione: l’esempio pratico di Massimo
Vediamo, attraverso l’esempio di Massimo, dipendente di 34 anni che ha aderito a un fondo pensione subito dopo aver concluso gli studi all’età di 25 anni, come può variare la capacità di contribuire in un fondo pensione nell’arco della propria vita e quali flessibilità offre la previdenza complementare. Massimo aveva deciso di iniziare a costruirsi una sicurezza economica in più per il post lavoro versando 50 euro al mese e destinando il TFR alla previdenza complementare. Nel tempo lo stipendio aumenta e di conseguenza incrementa anche il versamento al fondo pensione. Nel 2025, acquista casa e decide di sospendere per qualche tempo i versamenti personali, conferendo il solo TFR.
La storia di Massimo
2016 – 25 anni
Assunto come dipendente
Adesione al fondo pensione: 50€/mese + TFR
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2018 – 27 anni
Aumento di stipendio
Modifica la contribuzione: 1.500€/anno + TFR
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2025 – 34 anni
Acquista casa
Sospende i versamenti: solo TFR
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Tra qualche anno, una volta sistemata la questione della casa, Massimiliano potrà riprendere in qualsiasi momento i versamenti, decidendo liberamente gli importi e la frequenza in modo da continuare a costruirsi la sua pensione di scorta.
Vantaggi fiscali e deducibilità: come si risparmia con il fondo pensione
I versamenti nel fondo pensione sono deducibili fiscalmente dal reddito IRPEF fino a ben 5.164,57 euro annui. Quindi, grazie all’abbattimento dell’imponibile fiscale sono dovute meno imposte IRPEF. Il beneficio che si può ottenere con la deducibilità varia a seconda dello scaglione di reddito lordo di riferimento.
Ecco alcuni esempi di contribuzione al fondo pensione, deduzione e conseguente risparmio fiscale.
Aliquote IRPEF 2025 e risparmio fiscale (esempi)
Esempi di versamenti annuali e risparmio IRPEF (deducibilità fino a 5.164,57 €)
| Scaglione di reddito | Aliquota | Versamento annuo | Risparmio fiscale (IRPEF) |
|---|---|---|---|
| Fino a 28.000 € | 23% | 1.000,00 € | 230,00 € |
| Da 28.001 € a 50.000 € | 35% | 3.500,00 € | 1.225,00 € |
| Oltre 50.000 € | 43% | 5.164,57 € | 2.220,77 € |
In sostanza, il risparmio fiscale corrisponde all’ultima aliquota IRPEF di riferimento., quindi, entro il primo scaglione pari al 23% dei 1.000 euro d’esempio versati annualmente e così via.
Versamenti fondo pensione oltre i 5.164,57€
Chi ha la possibilità può versare nel fondo pensione anche oltre il limite di 5.164,57 euro di deducibilità annuale. In questo caso come funziona il risparmio fiscale?
Le somme versate entro il tetto annuale vengono portate in deduzione, per le somme eccedenti è previsto un altro beneficio fiscale: non saranno tassate al momento del pensionamento. Tutto quello che è stato versato negli anni oltre il limite di deducibilità si cumula e quell’importo non entrerà nella base imponibile per il calcolo della pensione integrativa.
I contributi eccedenti e non dedotti vanno comunicati al proprio fondo pensione tramite “La comunicazione dei contributi non dedotti”, entro il 31 dicembre dell’anno successivo a quello in cui sono stati effettuati i versamenti.
Per esempio, chi versa nel fondo 7.000 euro annui, potrà dedurre dal reddito 5.164,57 euro e dovrà comunicare al proprio gestore di non aver dedotto 1.853,43 euro che non saranno più tassati.
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