Il sistema pensionistico italiano e la soluzione al problema della sostenibilità

Il Corriere della Sera ha intervistato il Presidente David Anderson di Mercer International, società di consulenza, a seguito della pubblicazione del Melbourne Global Pension Index per il 2019, un’indagine che analizza e confronta i sistemi pensionistici di 37 Paesi a livello globale e tra i quali figura anche l’Italia. Nell’articolo del 1 dicembre scorso del Corriere, “Pensioni, serve più risparmio privato per la sostenibilità” appare subito chiara la situazione italiana e l’opinione di Anderson. Nel nostro Paese, infatti, il problema è proprio quello della sostenibilità, ossia, la tenuta del sistema nel lungo periodo. Se complessivamente si è posizionata ventottesima, guardando al solo parametro della sostenibilità è all’ultimo posto.

 

Risparmiare con la pensione “privata”: la soluzione per l’allarme pensioni

L’elemento di maggior criticità secondo il Presidente del Mercer è la longevità: vivere più a lungo impone di dover lavorare più a lungo e parallelamente risparmiare di più. Infatti, è proprio nel lungo periodo che il concetto di sostenibilità del sistema incontra le sfide maggiori. Come sottolineato da Anderson, l’Italia ha un punteggio superiore alla media per integrità (20° posto su 37) e adeguatezza (18° posto su 37) delle prestazioni, ma il problema sorge per la sostenibilità, ultima classificata.

Tre sono le aree su cui il Paese può intervenire: ridurre il debito pubblico, risolvere il problema occupazionale e soprattutto sviluppare maggiormente la pensione privata, quindi la partecipazione dei cittadini alla previdenza integrativa.

In più punti dell’intervista il risparmio privato per la pensione è visto da Anderson come la soluzione al problema pensionistico. Infatti, tra i sistemi pensionistici definiti migliori figurano quelli che hanno un sistema privatizzato (Usa, Australia e Regno Unito).

Un altro consiglio fornito dal Presidente del Mercer per una pensione serena, sempre legato al risparmio personale, è quello di seguire la regola del 65-65: arrivare a 65 anni d’età con una pensione annua che rappresenti il 65% del reddito, raggiungibile risparmiando una media del 15% all’anno durante la carriera lavorativa.

 

Integrare la pensione pubblica con una pensione integrativa rappresenta una soluzione sia sul fronte generale della sostenibilità del sistema che su quello personale, per poter contare su delle risorse adeguate una volta terminata l’attività lavorativa.

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