Nuovo anno: cosa ci ha lasciato di buono questo 2020

L’arrivo di un nuovo anno ha sempre rappresentato per la maggior parte delle persone un momento in cui fare bilanci per l’anno appena concluso e, soprattutto, per riporre tante speranze e buoni propositi per quello che verrà. Come se alle ore 24 di ciascun 31 dicembre venisse tracciata una bella linea retta per ricominciare da capo, ma forse un po’ più saggi della volta precedente e con qualche insegnamento da portare con sé nel nuovo anno. 

Mai come quest’anno non si vede l’ora di voltare pagina e che questo 2020 a dir poco difficile si concluda. Altra cosa certa è che nel 2021 ci porteremo un’esperienza che ci avrà fortificato, o reso più consapevoli di quello che conta davvero nelle nostre vite, o almeno si spera. Forse, pur non cancellando il dolore e le paure che hanno fatto da padrone nel corso dell’anno appena concluso, qualcosa di buono questo 2020 ce lo avrà lasciato.

A svelarlo è un interessante ebook dell’editoriale il Sole 24 Ore + che riporta quelli che sono i dodici trend per il 2021 ereditati dall’emergenza Covid-19. Tra questi, alcuni rappresentano senz’altro una svolta positiva per il futuro.

1. Lo smart working: il nuovo modo di lavorare

Il primo trend preso in considerazione è l’affermarsi dello smart working come modalità di lavorare. Sul fronte del mondo del lavoro, infatti, se da un lato è stato profondamente colpito dall’emergenza, dall’altro si è potuto dimostrare che è possibile impiegare in misura maggiore il telelavoro e lo smart working, grazie ovviamente alle tecnologie e agli sviluppi digitali, che hanno persino aperto nuove opportunità per i lavoratori, senza penalizzare partecipazione e produttività.

La modalità di lavorare a distanza è destinata a prolungarsi ben oltre la pandemia. Infatti, secondo le parole riportate nell’ ebook di 24+ del giuslavorista Maurizio Del Conte, padre della legge sul lavoro agile del 2017, quello che si è verificato in questi mesi «è solo l’inizio di una trasformazione ancor più radicale. Verranno messi in discussione i vecchi capisaldi della contrattazione collettiva come orario, mansioni, struttura retributiva, formazione professionale e sicurezza. Le relazioni industriali si troveranno davanti a un bivio: accettare il cambiamento e assumersi la responsabilità di disegnare i nuovi paradigmi del lavoro, oppure chiudersi nella difesa dello status quo e consegnare il futuro del lavoro nelle mani del legislatore».

Della stessa opinione anche il direttore dell’osservatorio smart working del Politecnico di Milano, Mariano Corso, il quale riporta quelli che sono i dati essenziali di questa rivoluzione in atto: 

  • nel pieno dell’emergenza il lavoro agile ha interessato più di 6,5 milioni di lavoratori, di cui il 90% ne usufruiva per la prima volta
  • l’80% dei lavoratori del settore privato e il 60% di quello pubblico ha dichiarato di  essere riuscito a svolgere tutte le attività e la quasi totalità dei restanti di aver potuto portarne avanti una buona parte 
  • tra i benefici derivanti dallo smartworking più apprezzati dai lavoratori e dalle imprese risultano una maggiore autonomia, responsabilizzazione e concentrazione

Per quanto riguarda lo smart working oltre l’emergenza, si stima che più di un terzo dei dipendenti italiani sarà in smart working, conclude Corso sulla base delle previsioni di aziende e lavoratori. 

 

Non solo lavoro agile, ma dal 2020 erediteremo un uso più diffuso o rafforzato della rete, che ha rappresentato un sostegno fondamentale non solo dal punto di vista lavorativo, ma anche affettivo, consentendo di rimanere in “contatto” con amici e persone care. 

Con l’affermarsi poi di nuove competenze, si creeranno di conseguenza nuovi posti di lavoro incentrati sul digitale e sullo sviluppo di soluzioni ecosostenibili

Inoltre, anche se non è ancora possibile prevedere in che misura questo trend si confermerà dopo l’emergenza, si è acquisita una nuova dimensione della vita, con la possibilità di lavorare nel proprio paese di origine (fenomeno definito South Working) o nel proprio posto di vacanza preferito, pur rimanendo inseriti in grandi circuiti nazionali ed internazionali

Infine, erediteremo la potenzialità che il lavoro agile porta con sé nella possibile diminuzione del divario tra lavoratori e lavoratrici per quanto riguarda il lavoro domestico e di cura, traguardo però non ancora raggiunto nel 2020 vista anche la chiusura delle scuole. Come riportato da 24+, dopo l’emergenza la situazione potrebbe finalmente cambiare anche grazie al Recovery fund e alle risorse stanziate per la parità di genere. In particolare, le prime misure da adottare subito sono il potenziamento dell’offerta dei nidi d’infanzia e di servizi socio-educativi, un sistema nazionale di certificazione sulla parità di genere, con anche incentivi alle imprese e l’istituzione di un fondo per nuove imprese femminili.

2. Food Delivery e spesa a domicilio

Senza ombra di dubbio il 2020 ha rappresentato l’anno di svolta anche per il mercato del food delivery, soprattutto per quello digitale. Nell’ebook di 24+ vengono riportate le risultanze dell’Osservatorio Nazionale Just Eat:

  • crescita tra il 20% e il 25% dell’intero settore del domicilio 
  • espansione territoriale al 100% delle città con più di 50.000 abitanti
  • serviti il 66% degli italiani (circa 40 milioni di persone)
  • durante i mesi di chiusura il 60% degli intervistati nell’indagine di Just Eat ha preso l’abitudine di farsi portare a casa pizza, hamburger e sushi, soprattutto Millennials e appartenenti alla Generazione Z, di cui il 34% lo ha fatto per la prima volta
  • i ristoranti che hanno scelto di avvalersi del servizio per gli ordini a domicilio sono aumentati del 30%.

Un Altro fenomeno che si è diffuso notevolmente nel 2020 è la consegna della spesa al domicilio. Secondo quanto riportato dalla nota piattaforma Glovo, le richieste di generi di prima necessità rispetto al 2019 sono aumentate di ben il 400%

3. L’esplosione dell’e-commerce

Il 2020 è stato caratterizzato anche dall’esplosione dell’e-commerce, che da una scelta obbligata o dettata per lo più dalla paura durante i mesi di chiusura, finirà per divenire una vera e propria abitudine, entrando a far parte della vita quotidiana degli italiani. Come riportato da 24+, in ottobre l’Istat certifica una crescita del 54% delle vendite al dettaglio tramite web, destinata oltretutto ad aumentare. 

In particolare, secondo la direttrice dell’Osservatorio eCommerce B2C del Politecnico di Milano, Valentina Pontiggia:

  • nel 2020 in Italia gli acquisti online sono diminuiti del 3% rispetto al 2019 ma per il dimezzamento in settori come viaggi e biglietti per concerti e musei 

Su ebook Il Sole 24 Ore +

 

  • la crescita più alta, invece, è stata registrata proprio per gli acquisti di prodotti, soprattutto per la forte accelerata nel settore alimentare (+70%)
  • l’incidenza dell’e-commerce sul totale dei consumi è passata dal 6% all’8%.

Le parole di Valentina Pontiggia riportate dal 24+ rivelano, inoltre, un fattore molto importante. Il commercio elettronico, destinato ad esplodere dopo la pandemia, sarà un sostegno anche per i negozi tradizionali e le piccole botteghe. Già nel corso del 2020, oltre a sostenere i consumi in generale, ha portato dei vantaggi per quelle piccole realtà che sono riuscite ad organizzarsi. Infatti, anche se c’è ancora della strada da fare, sono cresciuti del 43% i retailer tradizionali che vendono sul web. Questo a fronte di una crescita più contenuta (+27%) di quelli specializzati

4. La riscoperta della bicicletta e fenomeno e-bike

Non poteva mancare come trend del 2020 la riscoperta della bicicletta e il boom di richieste nel nostro Paese. Complice anche il bonus bici, che vede l’Italia seconda solo alla Finlandia per investimenti a favore della bicicletta, nel solo 2020 si è raggiunto il record italiano di 2 milioni di pezzi venduti.

Il fenomeno ha assunto dei contorni tali che in tutta Europa non ci sono più biciclette né componenti per assemblarne di nuove.

Altro fenomeno è quello e-bike, attualmente il veicolo elettrico più venduto in Europa. Secondo le stime elaborate da Conebi (Confederation of the European Bicycle Industry), se nel 2019 sono stati commercializzati circa 3,6 milioni di pezzi, per il 2020-2021 si stima che le vendite cresceranno del 23% e, nello stesso tempo, si invertirà il declino delle bici tradizionali, con un aumento del 4%.

 

La riscoperta della bicicletta comporta molteplici benefici, sia da un punto di vista ambientale, riducendo inevitabilmente il traffico cittadino e l’inquinamento, che del benessere personale, rappresentando senz’altro una scelta sana per la propria salute e uno svago dallo stress quotidiano. 

Canale digitale, benessere delle persone e sostenibilità ambientale

Questi quattro trend del 2020, scelti in primis per i risvolti positivi che comporteranno per il 2021, presentano tre elementi fondamentali: la crucialità del canale digitale, il benessere delle persone e la sostenibilità ambientale.

Si tratta di temi molto cari innanzitutto a noi di propensione.it in qualità di broker assicurativo totalmente online, che da sempre crede nel valore del canale digitale e della crucialità che esso può rivestire in un settore tanto importante e socialmente rilevante come la previdenza integrativa. Il fondo pensione, infatti, rappresenta uno strumento che assicurando una pensione integrativa da affiancare a quella pubblica, non tutela solo il benessere futuro, ma anche quello attuale grazie al senso di sicurezza immediato che questa scelta di risparmio comporta. Non solo.

Chi sottoscrive un fondo pensione, oltre ad ottenere subito un beneficio economico grazie alla deducibilità fiscale dei contributi versati nel fondo pensione, protegge con un solo strumento l’aderente e le persone care dalle diverse esigenze di vita che si possono presentare nel corso del tempo. 

Grazie al web uno strumento tanto utile e vantaggioso come il fondo pensione può essere finalmente raggiunto da chiunque e, al contempo, consente a noi di propensione.it di poter rappresentare un punto di riferimento in qualsiasi momento o circostanza. Dopo il 2020 non vi sono più dubbi di come questo sia fondamentale.

Venendo al terzo elemento, i fondi pensione si dimostrano ormai sempre più attenti alle tematiche ambientali (e non solo), adottando delle politiche di investimento sostenibili e socialmente responsabili. In questo modo, si crea più valore per il risparmiatore e per la società intera, a tutela anche delle future generazioni.

 

Il 2020 ha messo a dura prova qualsiasi settore, tra cui quello assicurativo e della previdenza integrativa, ma il web si è rilevato l’unico strumento a disposizione per poter assistere le persone e continuare a fornire loro protezione. Da non sottovalutare, infine, la capacità del fondo pensione di adattarsi pienamente alle esigenze e imprevisti della vita, persino a fronte dell’emergenza.

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