Le risposte alle vostre domande di agosto 2022

In questo mese di agosto la rubrica dell’Esperto risponde “non è andata in vacanza” e sono giunte domande su diversi temi riguardanti il funzionamento della previdenza integrativa, tra cui il trasferimento tra fondi pensione e il versamento del TFR

Se vuoi ricevere informazioni o chiarire i tuoi dubbi scrivici all’indirizzo email dedicato risponde@propensione.it, direttamente ai nostri contatti o sulla nostra pagina facebook e saremo lieti di risponderti.

Buona lettura!

Trasferimento da un fondo pensione ad un altro, come faccio? Sara ci scrive.

Salve, sono già iscritta ad un fondo pensione, ma eventualmente come faccio a spostare un fondo pensione ad un altro? Grazie mille, Sara.

Cara Sara,

l’operazione di trasferimento avviene in automatico tra fondi pensione a fronte della tua richiesta. In sostanza, sarà sufficiente aderire al nuovo fondo pensione comunicando contestualmente l’intenzione di trasferire la posizione accumulata nel fondo pensione precedente; a quest’ultimo viene trasmessa una formale richiesta di trasferimento “in uscita” per conoscenza. 

Il fondo pensione di provenienza ha un tempo massimo di 6 mesi per procedere con il trasferimento del capitale accumulato nel nuovo fondo pensione prescelto.

Trasferimento fondo pensione

online e senza alcun costo aggiuntivo!

Ultima precisazione, la normativa prevede la possibilità di trasferire il fondo pensione dopo un periodo di due anni di permanenza (salvo il caso di perdita dei requisiti partecipativi al fondo). Nel caso non sia decorso ancora il tempo necessario, è comunque possibile attivare intanto il nuovo fondo pensione per poi procedere al trasferimento non appena possibile, potendo avere contemporaneamente anche più di un fondo pensione, fermo il limite annuo di deducibilità che resta pari a 5.164,57 euro (valendo a persona/contribuente).

Informazioni sul TFR nel fondo pensione, Massimo ci scrive.

Buongiorno, volevo avere informazioni sulla possibilità di trasferire il Tfr al fondo pensione, al posto della liquidazione in busta paga. Grazie e cordiali saluti. Massimo.

Caro Massimo,

il versamento del TFR nel fondo pensione avviene a fronte della tua adesione al Fondo medesimo con contestuale dichiarazione di voler versare il TFR anziché lasciarlo in azienda. In questo caso, quindi, dovrai consegnare all’ufficio competente della tua azienda un apposito modulo (denominato TFR2) con le indicazioni del fondo pensione prescelto e nel quale deve effettuare i versamenti delle quote di TFR.

Questa scelta di destinare il TFR nel fondo pensione può essere fatta in qualsiasi momento, quindi, o all’assunzione (entro sei mesi) o in un momento successivo. 

In quest’ultimo caso, vengono versate obbligatoriamente le quote di TFR che vai a maturare dal momento della richiesta (TFR maturando), mentre per quanto riguarda il TFR accumulato in precedenza (TFR pregresso), questo può essere versato solo su base volontaria e a determinate condizioni. 

 

Contribuzione del datore di lavoro nel fondo pensione. Stefano ci scrive.

Buongiorno, scrivo per quanto riguarda la contribuzione del datore di lavoro ad un fondo pensione. Al momento io sto contribuendo volontariamente per l’1% del mio reddito lordo al fondo pensione. Questa viene pareggiata dal datore di lavoro nei contributi al fondo pensione. Ho due dubbi:

  • Al momento in busta paga vedo che solo la mia quota (non quella aziendale) contribuisce ad abbattere il reddito imponibile. E’ corretto?
  • Qual è il massimo di contribuzione che posso impostare per far sì che il mio datore di lavoro la vada a pareggiare come obbligo di legge? 1.5% o di più?

Grazie mille. Stefano.

Caro Stefano,

premettiamo che non essendo un fondo pensione da noi collocato non abbiamo la competenza per entrare nel merito e poterti aiutare concretamente, il consiglio, quindi, è di rivolgersi direttamente all’ufficio competente della tua azienda (come ad esempio l’ufficio delle risorse umane) e chiedere delucidazioni in merito ed un riscontro certo, o direttamente al tuo fondo pensione.

Da quanto indicato, comunque, dovrebbe trattarsi di un fondo pensione chiuso di categoria e la percentuale di versamenti cui è tenuto il datore di lavoro, a fronte del tuo versamento a partire dalla percentuale minima stabilita (quindi cui è tenuto obbligatoriamente solo in questo caso), è riportata nella documentazione informativa del fondo pensione, oltre che sul relativo sito web (in genere). 

La percentuale di contribuzione del datore di lavoro, inoltre, può variare a seconda del settore/contratto collettivo di appartenenza nell’ambito dello stesso fondo pensione chiuso e, una volta individuata, solitamente resta fissa, mentre ad essere graduali (a partire da una minima) sono quelle cui è tenuto il lavoratore. Opportuno, comunque, accertarsene direttamente con il proprio Fondo.

Infine, i contributi del datore di lavoro abbattono l’imponibile al pari di quelli personali (con esclusione del TFR). 

 

Pensionato di 59 anni può ancora aderire alla previdenza integrativa? Efisio ci scrive.

Buongiorno, volevo chiedervi se anche se si è già in pensione si può fare una pensione integrativa  per poter aumentare il valore dell’importo o bisognava farlo prima? Io ad esempio  sono in pensione  dal  primo maggio con i 42  anni e 10 mesi (+ i 3 mesi di finestra che li ho lavorati)  e ho 59 anni quindi potrei fare un integrativa fino ai 67 anni (in totale ho 43 anni e un mese di contributi e prendo 1254 euro al mese). Grazie, Efisio.

Caro Efisio,

un pensionato può aderire al fondo pensione per costruirsi “privatamente” una pensione integrativa da affiancare a quella pubblica alle seguenti condizioni:

  • se pensionato in via anticipata, solamente nel caso in cui non manchi meno di un anno al raggiungimento della pensione di vecchiaia (attualmente 67 anni presso l’INPS);
  • se pensionato in via anticipata con meno di un anno alla pensione di vecchiaia o già in pensione di vecchiaia, solo nel caso in cui svolga un’attività lavorativa.

Dal momento che, da quanto indicato, sei un pensionato in via anticipata con un’età anagrafica inferiore di diversi anni rispetto a quella richiesta per la pensione di vecchiaia, confermiamo che puoi aderire alla previdenza integrativa sottoscrivendo un fondo pensione. Non rileva ed è del tutto distinto, invece,  l’ammontare della tua pensione pubblica, se non ai fini della deducibilità di quanto versato nel fondo pensione dall’IRPEF e per comprendere quanto potrai “aggiungere” all’assegno mensile grazie al risparmio di previdenza integrativa. 

Puoi decidere liberamente quanto versare e con che frequenza

 

Quanto accumulato (dato da versamenti + rendimenti) costituirà la tua pensione integrativa (in rendita e/o capitale), che potrà richiedere a partire dai cinque anni successivi all’adesione.

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