Le risposte alle vostre domande di settembre 2020

Tante le richieste giunte per la rubrica “l’esperto risponde” nel corso del mese di settembre: trasferimenti e il bonus deducibilità per un lavoratore di prima occupazione  tra le domande selezionate per voi.

Per partecipare e chiarire qualsiasi dubbio sul mondo della previdenza integrativa puoi contattarci nel modo che più preferisci, o inviare la tua domanda all’indirizzo email risponde@propensione.it o ancora direttamente sulla nostra pagina facebook. Ricevuta la tua richiesta saremo sempre lieti di risponderti. 

Buona lettura!

Trasferimento da un fondo pensione ad un altro. Davide ci scrive.

Buongiorno, possiedo un PIP ma vorrei cambiarlo e aprire un altro fondo pensione. Quali vantaggi offre il trasferimento da un fondo pensione ad un altro?

Sarebbe possibile estinguere il PIP riscattando i soldi versati per poi stipulare il nuovo fondo pensione? Perché vorrei ripartire dall’inizio strutturando i versamenti in modo diverso. Vi ringrazio in anticipo. Davide.

Caro Davide,

Il vantaggio di cambiare fondo pensione sta nel scegliere un prodotto più efficiente in termini di costi e rendimenti che possa dar maggiore valore ai tuoi risparmi facendoli crescere nel tempo.

Sconsigliamo di riscattare quanto accumulato nel PIP attuale per poi aderire ex novo al nuovo fondo pensione in quanto perderesti l’anzianità partecipativa alla previdenza integrativa che ti permette di avere maggiori flessibilità (anticipazioni) e vantaggi fiscali (tassazione finale inferiore: dopo 15 anni di partecipazione alla previdenza integrativa la tassazione finale del 15% si abbassa dello 0,30% all’anno fino ad arrivare a un minimo del 9%). Inoltre, il riscatto è ammesso a fronte di inoccupazione o di invalidità. Consigliamo quindi di trasferire la tua posizione dal vecchio PIP verso il nuovo fondo pensione così da continuare ad accumulare l’anzianità nella previdenza integrativa e i vantaggi derivanti nonché sfruttare l’interesse composto grazie al maggiore accumulo presente nel fondo stesso

Tieni conto, poi, che sul fronte della contribuzione potrai impostarla come meglio credi, dal momento che la scelta dell’importo e della frequenza dei versamenti al fondo pensione è sempre libera e può essere modificata nel tempo in qualsiasi momento.

Bonus deducibilità lavoratore di prima occupazione. Martina ci scrive

Buongiorno, ho trovato un’informazione riguardante il bonus deducibilità per un lavoratore di prima occupazione e volevo sapere come funziona. Grazie, Martina.

Cara Martina, 

per un lavoratore giovane, alla sua prima occupazione, il vantaggio fiscale è maggiore. Il limite di deducibilità ordinario di 5.164,57 euro, infatti, può essere superato di 2.582,29 euro annui. La deducibilità totale ammonta, quindi, a 7.746,86 euro. 

Ecco le condizioni per poter accedere all’agevolazione: 

  • nei primi 5 anni di iscrizione alla previdenza integrativa la parte del tetto di deducibilità ordinario non sfruttata costituisce un bonus che può essere dedotto negli anni successivi: ad esempio, se si versano con costanza 3.000€ all’anno, alla fine dei 5 anni avremo 10.822,85€ (2.164,57€ x 5) come bonus deducibile addizionale. 
  • a partire dal sesto anno di partecipazione i 10.822,85€ possono essere utilizzati, per i 20 anni successivi, in modo diluito. 
  • ogni anno puoi sfruttare il bonus di 2.582,29€ per la parte versata eccedente il tetto ordinario. Se per un anno non riesci a versare più di 5.164,57€, nessun problema, hai 20 anni per usare tutto il bonus addizionale.

 

Un esempio di risparmio previdenziale. Federico ci scrive.

Buonasera, nell’esempio del fondo pensione di Alberto, ingegnere in un vostro articolo scrivete che annualmente nel fondo pensione vengono versati €1.200 annui ed al momento del pensionamento (circa dopo 40 anni) nel fondo ci saranno €156.000. Non capisco come Alberto riesce ad avere un fondo così importante, me lo potreste spiegare. Grazie mille e cordiali saluti. Federico

Caro Federico, 

nell’esempio di Alberto, oltre ai contributi volontari pari a 1.200€ annui (100€ mensili) viene previsto anche il versamento del TFR maturando che corrisponde a circa il 6,91% del reddito annuo lordo dunque, considerando entrambi i versamenti, l’importo che riuscirà ad accumulare Alberto sarà pari a 156.000 euro circa. 

Ovviamente poi vengono presi in considerazione anche i rendimenti accumulati che grazie al meccanismo dell’interesse composto fa crescere in maniera esponenziale i risparmi.

L’articolo vuole sottolineare come, grazie al tempo e alla costanza è possibile accumulare molto e al contempo godere anche di importanti vantaggi fiscali. 

Che fondo pensione per un quarantenne con pochi contributi? Orazio ci scrive.

Salve, per un quarantenne con pochi contributi che tipo di fondo pensione consigliate? Grazie, Orazio.

Caro Orazio,

per individuare il fondo pensione più adatto bisogna considerare diverse variabili, di cui la più rilevante è rappresentata dai costi applicati. Questi infatti, soprattutto nel lungo periodo, possono incidere notevolmente sul proprio accumulo pensionistico. Una volta individuato il prodotto più adatto, va scelta la linea di investimento sulla base del proprio orizzonte temporale a disposizione fino alla pensione e al profilo di rischio

Nel caso da te prospettato, ad esempio, sarebbe preferibile una linea azionaria o comunque bilanciata tra azioni e obbligazioni, maggiormente adatte alle persone giovani.

Fondo pensione, riscatto di laurea o contributi volontari? Consuelo ci scrive.

Buongiorno, vorrei sapere gentilmente se conviene fare un fondo pensione oppure utilizzare i risparmi per la copertura di eventuali periodi scoperti o ancora per il riscatto della laurea (che sia quella scontata-peró contributiva o a importo pieno-però in periodo retributivo). Grazie anticipatamente. Consuelo.

Cara Consuelo,

la convenienza di una contribuzione volontaria alla propria gestione pensionistica pubblica va valutata caso per caso a seconda della propria situazione contributiva e considerando il fatto che la normativa nel tempo potrebbe variare. Lo stesso vale per il riscatto di laurea ordinario ovvero agevolato. Ad ogni modo, i CAF sono specializzati per valutare queste opportunità qualora l’ente di riferimento sia l’INPS, altrimenti è possibile rivolgersi direttamente alla propria Cassa Previdenziale in caso di libera professione. 

Quanto al fondo pensione, si tratta di una forma di risparmio mirata a tutelare il futuro tenore di vita una volta in pensione e proprio per questo è estremamente tutelata e vantaggiosa, soprattutto grazie al beneficio fiscale della deducibilità dei contributi versati nel fondo pensione fino a 5.164,57 euro annui. Da non sottovalutare il fatto che quanto risparmiato e accumulato nel proprio fondo pensione resta tale qualsiasi sia la normativa nel regime obbligatorio di appartenenza. Infine, grazie a quanto accumulato nel fondo pensione è possibile anticipare il pensionamento grazie alla R.I.T.A. – rendita integrativa temporanea anticipata

 

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