Aggiornamento pensioni: spunta “Opzione uomo”

Il nuovo Governo è praticamente pronto, con la lista dei Ministri stilata. Tra i temi su cui sarà chiamato a decidere, la riforma pensioni per il 2023, a superamento della Fornero. 

In vigore fino al 31 dicembre 2022, se non prorogata, ci sarà una differenza di 4 anni tra chi poteva ancora pensionarsi con Quota 102 a 64 anni di età + 38 di contributi rispetto alla pensione di vecchiaia (67 anni+20 contributi). Evitare l’ormai noto scalone è tema molto caro anche ai sindacati, quali sono, quindi, le proposte più probabili?

A dare un aggiornamento sulle pensioni e le possibili misure che verranno varate dal nuovo governo, un articolo del Corriere della Sera del 20 ottobre appena trascorso: tra le proposte spunta un’opzione uomo.

 

Quota 41: con o senza limite d’età?

La misura più discussa anche quest’anno è la cosiddetta Quota 41, per la quale si potrebbe andare in pensione con 41 anni di contributi. 

Si discute, però, sul richiedere o meno anche un limite minimo d’età anagrafica, non ancora definito in attesa eventualmente dei conti dell’INPS. Nel caso si prescinda, infatti, i costi sono ritenuti troppo alti per la sostenibilità del sistema. I sindacati, comunque, propendono per la versione più flessibile per i lavoratori.

 

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In pensione dai 62 ai 66 anni con penalizzazioni

Un’altra proposta sul tavolo è quella di consentire un pensionamento anticipato dai 62 ai 66 anni + 35 anni di contributi, ma con una penalizzazione sull’assegno per la quota retributiva, che può arrivare fino all’8%.

 

Opzione donna e Opzione uomo

Prorogata di anno in anno dalla sua introduzione in via sperimentale, Opzione donna potrebbe essere non solo confermata per il 2023 ma stabilizzata. Per le lavoratrici dipendenti, quindi, sarà possibile andare in pensione con 58 anni d’età + 35 di contributi e per le autonome con un anno in più (59 anni + 35), purché aderiscono al ricalcolo della pensione con metodo interamente contributivo

Come anticipato, inoltre, si potrebbe prevedere un proposta simile anche per gli uomini che grazie ad un’Opzione uomo, con un’età anagrafica tra i 60 e i 62 anni + 35 anni di contributi, ma anche in questo caso non senza penalizzazioni sull’assegno.

 

Quota 102 verrà prorogata?

Non resta molto tempo per decidere e dal momento che la questione “scalone” di ripropone anche quest’anno, è probabile che quota 102 venga prorogata per un altro anno (64 anni+38 di contributi), insieme all’Ape sociale (63 anni + 4 situazioni di bisogno e a seconda dei casi 30/36 anni di contributi) .

 

Qualora venissero varate queste misure di pensionamento flessibile, nel breve termine c’è chi tirerà sicuramente un sospiro di sollievo. Un po’ meno i giovani, che delle varie “Quote 102” saranno solo chiamati a pagarne le spese.

Ma non tutto è perduto. La soluzione per costruirsi la propria pensione c’è ed è anche molto conveniente: la previdenza integrativa. Nessuna discriminazione tra vecchie e nuove generazioni, solo lungimiranza e costanza nelle pianificare per tempo il proprio futuro.

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