PEPP: a che punto siamo?

Quanto manca per l’introduzione dei PEPP, i prodotti pensionistici individuali paneuropei, proposti dalla Commissione europea nel giugno del 2017? Il regolamento europeo che li renderebbe operativi non è stato ancora approvato, ma ci siamo quasi. Come anticipato nel corso del convegno organizzato da Ania (Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici) del 19 settembre scorso, il testo del regolamento, dopo un lungo iter di revisione, è arrivato al consiglio e al parlamento europei per la sua approvazione definitiva, ipotizzata per aprile 2019. A quel punto saranno disponibili per i risparmiatori europei?
Come illustrato, una volta approvato il regolamento, i PEPP entreranno in vigore nei singoli Paesi UE presumibilmente entro i due anni successivi, che è il tempo normalmente previsto per il recepimento dei regolamenti europei negli ordinamenti nazionali. A tornare sul tema è il Sole 24 Ore in risposta ad un lettore interessato all’introduzione dei PEPP. L’utilità dello strumento, portabile in tutti i paesi dell’UE, senza che eventuali trasferimenti comportino un’interruzione del proprio piano di risparmio previdenziale, è innegabile. Nonostante le difficoltà incontrate ed evidenziate più volte dagli operatori del settore, come ad esempio la fiscalità prevista per i PEPP viste le diverse normative nazionali, il regolamento è ormai in dirittura d’arrivo e nel primo semestre del 2019 sarà approvato. Anche l’Italia avrà due anni per affiancare i PEPP alle proprie forme pensionistiche complementari, ampliando la propria offerta ai lavoratori e agli studenti dell’intero territorio europeo.

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