Riscatto di laurea agevolato: nuovi chiarimenti dall’INPS

La transazione da studente a giovane lavoratore passa spesso attraverso il lungo e faticoso percorso degli studi universitari: si tratta di un periodo di crescita e maturazione che porta senz’altro a numerose soddisfazioni, oltre ad agevolare il laureato nella ricerca del lavoro desiderato. Tuttavia, il percorso di studi universitari ha anche un risvolto negativo, soprattutto ai fini pensionistici: l’ingresso posticipato al mondo del lavoro

Per fare fronte a questo problema è stato introdotto l’istituto del riscatto di laurea ordinario grazie al quale è possibile, a fronte di un esborso economico,  far valere gli anni di studi universitari anche ai fini pensionistici

Vista l’importanza della misura da un lato, e la scarsa accessibilità dovuta al costo del riscatto dall’altro, a partire dal 2019, è stata introdotta un’ulteriore misura di riscatto, dal costo maggiormente agevolato rispetto all’istituto già in vigore e quindi alla portata di un maggior numero di lavoratori laureati

Riscatto di laurea, le ultime novità dall’INPS

Il riscatto di laurea agevolato ha da subito generato un notevole interesse, lasciando tuttavia ancora qualche dubbio interpretativo circa la sua applicabilità e che è stato di recente chiarito dall’INPS

In particolare, mentre non ci sono dubbi circa il metodo di calcolo da utilizzare per il riscatto dei periodi di studio successivi al 1995, dove l’utente è libero di scegliere tra entrambe le soluzioni:

  • riscatto ordinario: il costo viene parametrato alla retribuzione imponibile delle ultime 52 settimane anteriori alla domanda
  • riscatto agevolato: il costo risulta pari al livello minimo imponibile annuo previsto per la gestione degli artigiani e commercianti (che nel 2021 è pari a  15.953 euro), moltiplicato per il 33% (aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche dell’AGO per i lavoratori dipendenti), per un costo totale che nel 2021 è pari a 5.265 euro per anno di laurea. 

Permangono invece alcuni dubbi circa il metodo di calcolo da applicarsi a coloro che desiderano riscattare un periodo di studi antecedente al 1996 utilizzando il più favorevole metodo di calcolo del riscatto agevolato. 

Con la circolare n° 54 del 6 aprile 2021, l’INPS ha finalmente chiarito la possibilità di scegliere il metodo di calcolo da applicarsi al riscatto per gli anni di studio che si collocano nel sistema retributivo (in quanto antecedenti al 1996). 

Il problema interpretativo riguardava infatti il metodo di calcolo da applicarsi a coloro che desiderano riscattare un periodo di studi antecedente al 1996 con il metodo del riscatto agevolato invece del più costoso metodo ordinario. Nella circolare è stato chiarito che è possibile in questo caso optare per il riscatto di laurea agevolato a condizione che il richiedente opti per il metodo di calcolo contributivo della pensione o, richieda l’accesso a una tipologia di pensione calcolata con il metodo di calcolo contributivo (quali ad esempio opzione donna o la totalizzazione). 

Si tratta senz’altro di una apertura che tuttavia porta con sé alcune perplessità: la scelta del metodo contributivo per il calcolo della pensione risulta infatti nel complesso meno vantaggiosa rispetto al metodo misto/retributivo. Oltretutto, i richiedenti non hanno nemmeno la possibilità di visionare delle simulazioni circa il ricalcolo della pensione prima di effettuare tale scelta, che verrebbe dunque fatta “al buio”. 

Anticipare la pensione con la R.I.T.A.: regole chiare e nessuna sorpresa 

Oltre al riscatto di laurea, una via di accesso anticipata alla pensione viene offerta anche dal sistema di previdenza integrativa grazie alla R.I.T.A.– rendita integrativa temporanea anticipata del fondo pensione. Si tratta di una prestazione che permette di anticipare il pensionamento di cinque anni rispetto alla pensione di vecchiaia (dieci in caso di inoccupazione prolungata), potendo contare su un reddito ponte erogato mensilmente dal gestore del proprio fondo pensione. 

Con un fondo pensione è possibile costruirsi da sé non solo una sicurezza economica in più per il proprio futuro, ma anche un accesso anticipato alla pensione.

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